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Gorizia, archiviata la commemorazione X Mas. L'Anpi contesta il Gip

L’Anpi contesta la decisione del Gip di Gorizia che ha archiviato il procedimento scaturito dalla denuncia contro una commemorazione tenutasi presso il Municipio di Gorizia nel gennaio 2018. Nella commemorazione furono esposti stendardi e simboli della X Mas e diffuso l’inno, con reiterati saluti romani da parte del consigliere comunale Fabio Gentile. La notizia getta benzina sul fuoco di una tensione già viva, in vista della scadenza della deportazione dei dipendenti comunali goriziani, avvenuta appunto il 18 gennaio 1945. E infatti ignoti neofascisti hanno affisso uno striscione polemico ("Mai più antifascismo") sotto il Cavalcavia 4° Stormo Caccia
"La commemorazione - spiega l’Anpi in una nota - riguardava i deportati dipendenti del Comune di Gorizia e non i militi della X Mas. Per questo è palesemente errato il testo della motivazione ove si afferma che si trattava di una riunione autorizzata ’finalizzata unicamente a rendere omaggio a dei soldati morti oltre settant’anni fa"’. 
L’Anpi cita le motivazioni: l’inno della X Mas "non contiene alcun riferimento al movimento fascista o a ideologie razziste o totalitarie". La X Mas - responsabile di indicibili crimini - combattè a fianco e a sostegno dei nazisti assieme ad altre formazioni fasciste contro i partigiani sloveni e i partigiani italiani, che lottavano per la liberazione di quel territorio dall’occupazione militare tedesca. Fu il caso italiano più eclatante e spregevole di collaborazionismo con Hitler. La motivazione dell’archiviazione appare perciò pretestuosa. Il giudizio, poi, in base al quale il "saluto romano con cui il consigliere Gentile è solito rispondere all’appello in consiglio comunale" rivestirebbe "il carattere di un gesto folcloristico" contrasta con l’evidenza dei fatti, che confermano una sbandierata propaganda del fascismo attraverso atti simbolici illegali: ricordiamo che la sentenza 21409 del maggio 2019 della Cassazione ha confermato che è reato ostentare il saluto romano. Il provvedimento del Gip di Gorizia è perciò davvero inconcepibile. Occorre viceversa - conclude l’Anpi - stigmatizzare, isolare e perseguire a termini di legge i responsabili di comportamenti  apologetici per tutelare i principi basilari del nostro vivere democratico. 

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