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Daspo per il derby a Messina: c'è anche consigliere leghista

Pioggia di Daspo emessi dalla questura di Messina. Trenta le persone raggiunte dai provvedimenti firmati dal questore Vito Calvino. Due gli episodi risalenti a ottobre e novembre, che hanno portato all’emissione dei daspo. Il primo, il 27 ottobre, durante l’incontro di calcio Football Club Messina-Città di Acireale 1946, disputato presso l’impianto "F. Scoglio", in occasione del quale 24 persone, accreditate e identificate quali steward  volontari dall’ Acireale, subito dopo aver fatto ingresso nel settore ospiti dello stadio, si sono liberati delle casacche di colore giallo con la scritta "steward" e si sono uniti alla tifoseria ultrà.
Agenti della Divisione Anticrimine ha effettuato una ricostruzione dettagliata dell’episodio, con la collaborazione della Scientifica che ha provveduto all’estrapolazione dei fotogrammi delle riprese effettuate. Grazie a quanto emerso, la Digos ha quindi segnalato i 24 tifosi, ritenuti responsabili del reato di indebito superamento di recinzioni e di separazioni dell’impianto per aver falsamente  utilizzato l’accreditamento come steward volontari al solo scopo di introdursi nello stadio senza pagare il biglietto.
Tra i 30 destinatari del daspo a Messina, c'e' anche il consigliere comunale della Lega Pierluigi Parisi. Dalla sua pagina Facebook afferma di avere appreso con "profondo stupore" di essere stato colpito "da un provvedimento di daspo, per fatti, certamente spiacevoli", verificatisi all’interno dello stadio Franco Scoglio, in occasione dell’incontro calcistico Acr Messina-FC Messina, data 3 novembre 2019. Una vicenda "che mi vede del tutto estraneo. Chi mi conosce sa che amo da sempre lo sport ed il calcio in particolare e che la violenza, in ogni sua forma e manifestazione, non mi appartiene. Mai, quindi, avrei immaginato di poter essere coinvolto in vicende di questo genere. Probabilmente ho peccato di ingenuità, forse di superficialità, ma è certo che non è mai stata mia intenzione arrecare offesa ad alcuno. Respingo l’addebito e chiedo che si faccia chiarezza sull’accaduto. Ho, quindi, già conferito mandato al mio legale di fiducia perché, previo accesso agli atti, chiarisca i fatti che, ripeto, mi vedono del tutto estraneo". 
Secondo quanto accertato dalla polizia, un gruppo di tifosi organizzati della Acr Messina ha esposto due striscioni con le frasi "Marco Capuano pezzo di merda!!" e "Arena hijo de puta". Il primo è un giornalista sportivo, autore di alcuni articoli pubblicati sul quotidiano "La Gazzetta del Sud", nei quali venivano analizzati criticamente i risultati sportivi conseguiti dalla compagine sportiva. Rocco Arena, invece, è il presidente dell’Fc  Messina. Il questore ha emesso il daspo per un anno.

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