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Manifesti con insulti a de Magistris, una condanna e due assoluzioni: fu critica elettorale


Sono stati considerati come semplice critica elettorali i manifesti affissi nel maggio del 2016, in piena campagna elettorale per le amministrative di Napoli, con tanto di insulto, che raffiguravano Luigi De Magistris, sindaco di Napoli con addosso una maglia dell'Inter.
Si è concluso con una condanna e due assoluzioni il processo di primo grado che ha visto come imputati Stefano Parisi candidato del centro destra della II Municipalità ed i fratelli Vincenzo e Angelo Chiurazzi difesi dall'avvocato Emilio Coppola.
Parisi, accusato di violenza privata è stato condannato, mentre i fratelli Chiurazzi sono stati assolti dall'accusa di violenza privata e diffamazione.
Il sindaco di Napoli, difeso dall'avvocato Montone, che nel corso dell'istruttoria si era dichiarato profondamente ferito dalle accuse mosse attraverso quei manifesti si è visto negare il risarcimento dei danni richiesto.
La vicenda risale al maggio del 2016. Era il 14 maggio, quando in alcune zone della città comparvero centinaia di manifesti anonimi con frasi offensive nei confronti del primo cittadino nei quali si faceva riferimento a presunte simpatie per l'Inter da parte del sindaco di Napoli ed anche di un mancato accordo sullo stadio San Paolo tra il Comune ed la società Calcio Napoli.
Ad innescare la diatriba fu un candidato della lista Dema, nella II municapilità che sui social, per primo, pubblicò una foto raffigurante tre persone intente ad affiggere i manifesti, uno dei quali con addosso un logo simile a quello adottato per la campagna elettorale dell'altro candidato a sindaco Gianni Lettieri. Il candidato della lista "Dema" riferì poi di essere stato inseguito e minacciato dopo avere scattato quelle foto poi finite sui social.

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