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La celtica al collo: la tengo fra Gesù e la Madonna". Assessore di Fdi non rinnega il suo passato nel Fronte della Gioventù

Foto del quotidiano  La Repubblica Genova

L'assessore regionale ai Trasporti e al Turismo della Regione Liguria, Gianni Berrino, esponente di Fratelli d'Italia sfoggiava domenica, durante i festeggiamenti per i 90 anni della ferrovia Genova Casella, sotto la camicia, una medaglia raffigurante la croce celtica, un simbolo che fa parte del patrimonio iconico del neofascismo italiano.
Alla redazione genovese del quotidiano La Repubblica sono arrivate diverse segnalazioni di protesta di partecipanti alla cerimonia increduli che un esponente della giunta regionale possa mostrare in bella vista appeso al collo, un simbolo neofascista.
Non la pensa cosi il diretto interessato che dichiara: la croce celtica la porta al collo da 40 anni,  mi dispiace se può infastidire qualcuno ma mi ha accompagnato in tutta la mia carriera politica e mi ricorda da dove vengo”.
La croce celtica la porto con me come ricordo del mondo che mi ha appassionato e portato a far politica, quel Fronte della Gioventù dell’Msi da cui sono partito da ragazzo per arrivare ad oggi. Però non faccio mica come il mio predecessore all’assessorato ai Trasporti (Giovanni Vesco, ndr), che esponeva sulla scrivania il busto di Lenin e Mao. La mia è una questione di appartenenza più intima, privata, non voglio imporla a nessuno: la tengo sotto la camicia tra la medaglietta di Gesù Cristo e della Madonna

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