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5 maggio 1981: il comandante dell’Ira, Bobby Sands muore nel carcere di Maze

Trentotto anni fa, il 5 maggio 1981, Bobby Sands morì nella prigione di Maze, a pochi chilometri da Belfast. Aveva 27 anni, un terzo dei quali passati in prigione, e morì a causa dello sciopero della fame che aveva iniziato per protestare contro la negazione dello status di prigionieri politici per i detenuti dell’Ira. Bobby Sands, comandante dei detenuti di Maze, stava scontando una condanna a 14 anni per possesso di arma da fuoco. A Maze erano detenuti molti combattenti irlandesi, arrestati per possesso di armi e attività militari (inclusi attentati e omicidi). Dalla metà degli anni Settanta le proteste dei detenuti erano continue e articolate: rifiuto di indossare l’uniforme e di chiamare le guardie “signore” mentre la “protesta sporca”, consisteva nel ridurre gli ambienti in condizioni igieniche terribili imbrattando i muri e rifiutando di lavarsi. L’amministrazione rispondeva con l’isolamento e i pestaggi. Il primo ministro Margaret Thatcher negava ogni dialogo: i carcerati non rappresentavano nessuno e non avevano diritto ad essere ascoltati.
I militanti dell’Ira , memori della sconfitta subita con il primo sciopero della fame del 1980, decidono il digiuno in gruppo ma singolarmente, a intervalli regolari, per prolungare l’impatto sull'opinione pubblica e per mantenere alta la pressione sul governo britannico.
Comincia il 1º marzo 1981, Bobby Sands come ci racconta Ugo Maria Tassinari, fondatore di questo blog dal suo sito personale di cui consiglio una attenta ed approfondita lettura.
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