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Vibo Valentia, candidata centrodestra fa saluto romano a incontro con Caio Mussolini. Lo sdegno del Pd

Un braccio teso nel saluto romano, alzato senza pudori o ritrosie nel corso di un'iniziativa pubblica nella sede di Fratelli d'Italia Così la candidata sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, ex consigliere di Alleanza Nazionale, transitata nelle file di Futuro e libertà, ha ritenuto giusto ed opportuno omaggiare Caio Giulio Cesare Mussolini, pronipote del duce, candidato alle elezioni europee di domenica 26 maggio nelle file dei conservatori e sovranisti di Fratelli d'Italia.
Un gesto che non poteva non scatenare polemiche politiche, sostenute con vigore, da Stefano Graziano segretario regionale del Partito Democratico in Calabria che dichiara:
"Ho appreso dalla stampa la notizia che Maria Limardo, candidata a sindaco del centrodestra a Vibo Valentia ha salutato con il braccio teso i sostenitori presenti nella sede di Fratelli d’Italia. E’ un gesto che richiama idee e movimenti nefasti del passato, segnale di superficialità verso valori fondamentali del nostro Paese, che non dovrebbe appartenere a chi vuole rappresentare una comunità ".
Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna, quelle pronunciate da Stefano Graziano, segretario regionale del Partito Democratico della Calabria.
"Alla vigilia del 25 aprile, è ferma la condanna di tutto il partito democratico calabrese. A destra, precisa l'esponente democratico, nell’epoca del marketing politico l’onda mediatica di social e giornali e’ funzionale a far parlare di se’, sminuendo ovviamente il senso della memoria storica e la portata dei valori cui la nostra societa’ e’ depositaria.
Vibo Valentia e’ stata governata per molti anni da una destra che l’ha lasciata priva di idee e di speranza: ha bisogno di progetti, non di trovata propagandistiche.
Dopo quasi un decennio si continua a riproporre la fatale alleanza ora piu’ marcatamente reazionaria. Il Partito Democratico, conclude Stefano Graziano, e’ impegnato nella difesa dei principi democratici e repubblicani insiti nella nostra cultura costituzionale"

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