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Ferrara,la gaffe di Fratelli d'Italia: che incuria sulla tomba di Torquato Tasso". Ma è un omonimo morto tre secoli dopo


"La cultura è una cosa seria, serissima. La cultura deve essere il motore di Ferrara", scriveva tre giorni fa, sulla sua pagina Facebook, l'esponente locale di Fratelli d'Italia Alessandro Balboni.
Parole che non possiamo non condividere. Peccato che chi le ha scritte, qualche ora dopo scivolava su una buccia di banana letteraria: scambiando il poeta Torquato Tasso per il dottor Torquato Tasso, un omonimo cittadino sepolto al cimiero, deceduto 300 anni dopo, a cui tomba versa in condizioni pietose.
Fratelli d'Italia ha protestato per le condizioni della tomba presso la Certosa di Ferrara ma non si tratta delle spoglie mortali del poeta del cinquecento, nato a Sorrento, deceduto a Roma, che a Ferrara lavorò presso la corte degli Este, piuttosto di un omonimo.
A ribadire ciò, con toni seccati e stupiti è il sindaco Tiziano Tagliani che parla di castroneria. La tomba di cui i giornali locali riportano la fotografia a seguito della denuncia di Balboni, esponente di Fratelli d'Italia è l'arco 128 ubicato nella Certosa nella zona claustrini interni e non ha nulla a che vedere con il Torquato Tasso poeta che ci risulta tuttora sepolto nella chiesa di Sant’Onofrio al Gianicolo di Roma dall’anno del suo decesso avvenuto nel 1595.

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