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Napoli, la maggioranza in consiglio canta Bella Ciao: il dissenso del consigliere Nonno

"La statuina di Hitler tra i pastori del presepe di via San Gregorio Armeno e il divieto di cantare bella ciao per il proprio figlio ad opera di un rappresentante della Lega Nord di Napoli impongono una riflessione culturale e politica profonda ma anche una risposta immediata coinvolgendo le istituzioni".
Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad equivoci di sorta, quelle pronunciate da Mario Coppeto presidente del gruppo Napoli in Comune a Sinistra che annuncia per questa mattina in apertura del consiglio comunale il suo gruppo politico ha chiesto ed ottenuto che l' intera aula del consiglio intonasse  le note di Bella Ciao canto popolare condiviso dai sinceri democratici ed autentici antifascisti di tutto il mondo.
A difesa di questi valori universali, precisa Coppeto, abbiamo invitato alla seduta del consiglio comunale una delegazione dell'associazione nazionale partigiani d'Italia guidata dal presidente Amoretti.
L'unica voce dissenziente rispetto al Bella Ciao cantato nell'aula del consiglio comunale della terza citta' d'Italia e' il consigliere Marco Nonno, storico esponente della destra sociale partenopea, vice segretario regionale di Fratelli d'Italia che dichiara:
riconosco che "Bella ciao" faccia parte della tradizione nazionalpopolare italiana, ma è pur sempre simbolo di una parte, che diviene nota durante una terribile guerra civile.  Da amministratore ho interesse a portare elementi di unione in questo consiglio, non di separazione! E invece qui stranamente si dimentica di ricordare Generale Armando Diaz, Duca della Vittoria, dell'unica vittoria che la Patria abbia avuto in guerra e qui si nota la differenza culturale tra me e voi:  Io parlo di Patria la Terra dei Padri, la terra dei nostri avi poi invece parlate di qualcos'altro, che personalmente non riesco a seguire. Perché siete contro la globalizzazione, ma volete che arrivi un esercito di schiavi a servizio del capitale. Siete contro le multinazionali, ma ci fate invadere da tutti e votate il global compact, che favorirà le assunzioni a basso costo da parte delle multinazionali. Sono queste le divisioni culturali tra me e voi. E allora, io canterò "Bella ciao" quando voi vi ricorderete che Beniamino Gigli cantava "Inno a Roma" . Queste sono le visioni culturali di cui la città però non ha bisogno e forse se un giorno riusciremo a superarle questa città avrà meno Pini che cadono meno fosse sull'asfalto è più cittadini soddisfatti

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