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Ci ha lasciato uno degli ultimi "Leoni" di El Alamein

Luigi Castiglioni, ufficiale degli Alpini e dei Paracadutisti, era rimasto uno dei pochi superstiti della Battaglia di El Alamein (Egitto, 1942, oltre 40 mila vittime tra morti e feriti). Si è spento venerdì in una clinica di Robilante in provincia di Cuneo, all'età di 99 anni, portando con sé un carico di ricordi e di esperienze irripetibili.

Originario di Bologna, si trasferì da ragazzo a Cuneo insieme alla famiglia. Insegnante elementare nel dopoguerra, da giovane si distinse per le sue doti sportive e per i risultati conseguiti a livello nazionale nell'atletica, nei 400 metri piani e nel lancio del giavellotto.

Fu prima ufficiale degli Alpini e successivamente incorporato nella Folgore a Tarquinia come Paracadutista e proprio da Tarquinia fu inviato in Egitto dove, a seguito della Battaglia, fu fatto prigioniero. Nella lunga prigionia, Castiglione, da prigioniero non cooperatore, ingannò il tempo studiando le lingue, una passione che coltivò per tutta la vita.
Vedovo dal 2008 della moglie Lucia Bianco, il Leone della Folgore lascia le figlie Gloria, Grazia e cinque nipoti.


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LA BATTAGLIA DI EL ALAMEIN

El Alamein venne combattuta tra il 23 ottobre e il 3 novembre 1942 durante la campagna del Nordafrica della seconda guerra mondiale.
In quei giorni gli inglesi con i loro alleati scatenarono l’offensiva decisiva contro le linee italo-tedesche in Africa settentrionale, lungo un fronte di 15 km difeso dalla Divisione Paracadutisti della Folgore.
L’Ottava Armata inglese schierò la 7a Divisione corazzata, i Desert Rats, veterani della guerra d’Africa, e tre divisioni di fanteria, per un totale di circa 50.000 uomini, 400 pezzi di artiglieria, 350 carri armati e 250 blindati con ingenti scorte di munizioni, viveri ed equipaggiamenti.
Gli italiani schierarono circa 3.500 paracadutisti, più 1.000 uomini provenienti dal 31° Battaglione Guastatori d’Africa e da un battaglione di fanteria della Divisione Pavia, 80 di pezzi d’artiglieria e 5 carri armari. Scarse le munizioni, gli equipaggiamenti e i viveri.
I rapporti di forza erano di 1 a 13 per gli uomini, 1 a 5 per le artiglierie, 1 a 70 per i carri armati.
I paracadutisti respinsero ogni tentativo di sfondamento e inflissero agli inglesi gravi perdite, che però pagarono con circa 1.100 tra morti, feriti e dispersi. La resistenza italiana si protrasse per una settimana costringendo i comandi inglesi a sospendere ogni altra iniziativa su quella linea del fronte. Il 2 novembre, con l’ordine di ripiegamento, la Folgore abbandonò le posizioni, con la sua linea di resistenza che era ancora intatta. I superstiti della Divisione si sarebbero poi dissolti nel corso della tragica ritirata nel deserto.

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