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Ansaldi: aiutai Cavallini a espatriare anche se era un camerata che sbagliava

Risultati immagini per gilberto cavallini"Cavallini lo conobbi in una unica occasione, per mezz’ora, nell’inverno del 1981, quando lo facemmo passare in Francia. Noi usavamo sempre il solito valico, in quegli anni avremmo fatto passare 50-70 persone". Lo ha detto Mauro Ansaldi, ex esponente di Terza Posizione (Tp) e del nucleo armato misto Nar-Tp che faceva capo a Torino a Fabrizio Zani, poi diventato collaboratore di giustizia, nel corso della sua testimonianza odierna davanti alla Corte d’Assise di Bologna che sta processando l’ex Nar Gilberto Cavallini per concorso nella strage del 2 agosto 1980.
Ansaldi, rispondendo ad uno degli avvocati di parte civile, Andrea Speranzoni, ha riferito inoltre della circostanza in cui il suo leader, Fabrizio Zani, gli riferì che dietro l’omicidio di Francesco Mangiameli, leader siciliano di Tp, da parte di Valerio Fioravanti non si nascondevano solo motivi economici. "Mi pare che Zani mi disse che Mangiameli avesse scoperto - ha ricordato Ansaldi - qualcosa di poco chiaro sui rapporti politici di Fioravanti con Paolo Signorelli e quindi con Licio Gelli e la P2".
Mentre era ai domiciliari, Ansaldi scrisse un memoriale, assieme ad un altro estremista di destra, Paolo Stroppiana, in cui parla chiaramente di "camerati che sbagliano", facendo riferimento anche a Cavallini, ma che in ogni caso erano "aiutati" per via del "senso di fratellanza e cameratismo che lega i militanti di destra". "All’epoca si è detto sicuramente più volte nell’ambiente che Cavallini era un camerata che sbagliava", ha confermato oggi Ansaldi nella sua testimonianza.
Nel corso della testimonianza Ansaldi ha anche precisato che quanto aveva affermato all'epoca a carico di Marcantonio Bezicheri, il noto avvocato bolognese dirigente dei Volontari nazionali e difensore di tanti militanti neofascisti, provocando il suo arresto e una lunga detenzione non era vero.

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