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Napoli, i Fratelli d'Italia sono pronti a salvare la città dal dissesto finanziario

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(Carlo Alberto Paolino ) Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia saranno in prima linea per salvare Napoli dal dissesto. Questa è l'idea forza lanciata dai consiglieri comunali Marco Nonno ed Andrea Santoro, dal vice segretario regionale Pietro Diodato, dal dirigente nazionale Luciano Schifone, dal coordinatore regionale Gimmi Cangiano e da quello provinciale Nello Savoia nel corso di una conferenza stampa.
I Fratelli d'Italia non vogliono finanziamenti straordinari a pioggia per tirare a campare un paio d'anni ed indebitare ulteriormente le future generazioni.
Salvare Napoli non significa, in nessun modo, cancellare con un colpo di spugna le responsabilità pesante che la sinistra dal Partito Democratico della Sinistra al Partito Democratico ha accumulato in tanti anni di gestioni allegre, spese pazze ed assunzioni clientelari fatte in tanti anni di malgoverno della città.
D'altronde un eventuale default finanziario avrebbe conseguenze che vanno ben oltre i confini geografici della città, allargandosi all'intera regione Campania ed anche all'intero meridionale d'Italia.
Per questo motivo, i dirigenti di Fratelli d'Italia hanno ottenuto ampia disponibilità da parte dei vertici nazionali e dalla prossima settimana, una volta insediate le commissioni parlamentari, inizierà una fitta interlocuzione con i nostri parlamentari per discutere circa le soluzioni possibili.
Il debito di Napoli, secondo Fratelli d'Italia, non può essere trattato alla stregua del debito di un qualsiasi comune. La terza città d'Italia ha esigenze strutturali diverse.
Per Napoli occorrono determinati interventi: 1) disintossicare l'economia comunale dai veleni introdotti da scellerate operazioni di finanza derivata 2) iniziare un percorso di risanamento virtuoso 3) uscire dalla procedura di riequilibrio ricalcando quanto fatto dalla Regione Campania con il piano di rientro del disavanzo sanitario (12 miliardi di euro) 
Questo nuovo percorso deve essere sovraordinato da una Commissione di Controllo, sulla scorta di quella costituita per Roma Capitale, di nomina governativa da parte dei Ministeri interessati. Questa Commissione di Controllo dovrà' fotografare il debito alla data dell'ultimo Bilancio approvato e gestirlo separatamente. Il Comune di suo dovrà' garantire un apporto costante per finanziare il debito e dovrà' cedere il patrimonio da dismettere dandolo in garanzia per coprire il debito. 

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