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"Volevo fare la rivoluzione e non il cinema". Caratossidis 8 anni dopo spiega il suo addio a Forza Nuova

Francesco, attento lettore padovano di questo blog, in vista della presentazione del nuovo libro Nazitalia del collega Paolo Berizzi del quotidiano La Repubblica, prevista per la giornata di lunedì alla libreria Feltrinelli di Padova, ci segnala un interessante articolo intitolato Caratossidis, il Greco: da Freda a Forza Nuova la mia vita contro, pubblicato a pagina 29 del numero di sabato 26 maggio de Il Mattino di Padova.
In questo articolo, l'ex leader padovano di Forza Nuova, dopo 8 anni di silenzio dalla sua fuoriuscita da Forza Nuova,  nel febbraio del 2018 si confessa a Paolo Berizzi che grazie alle sue dichiarazioni scrive un capitolo di Nazitalia intitolato Il Pentito di Forza Nuova.
Articolo che riportiamo fedelmente.


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Dopo 8 anni di silenzio Paolo Caratossidis, anima di Forza Nuova negli anni caldi degli scontri di piazza, esce allo scoperto e spiega le ragioni del suo abbandono. 
"Io volevo fare la rivoluzione non il cinema. I ragazzini di oggi invece, oltre che vuoti e manovrabili, anziché andare in strada e fare politica si prestano ai "magheggi" per fare felice il proprietario del partito. Il fascismo è diventato una holding. Una moda che illude tanti, e che fa arricchire pochi".

Per spezzare il silenzio ha scelto Nazitalia, il libro di Paolo Berizzi, inviato del quotidiano La Repubblica, che lunedì sera alle 18 presenterà alla libreria Feltrinelli via San Francesco.
Quindici anni di inchieste, con retroscena inediti sulla svolta a destra della Lega e i racconti di un pentito di Forza Nuova.
Ecco, quel pentito è Paolo Caratossidis. Il Greco. Me ne sono andato nel 2010 perché ho capito che quella politica in cui avevo creduto, le battaglie anti sistema contro il potere, contro le ingiustizie, era tutta una farsa, una fregatura bella e buona, racconta. 
Una lunga chiacchierata quella tra l'ex leader nonché fondatore del movimento di estrema destra ed il giornalista attualmente preso di mira dalle frange neo-naziste di mezza Italia.
L'incontro avviene al Caffè Pedrocchi, poco distante dalle piazze che il "Greco" calcava con il megafono in mano, guidando i suoi camerati e facendo il saluto romano.

Forza Nuova era, ed è, come una setta, dice oggi, cuoco di professione e padre. Nei suoi confronti la Digos ha depositato qualcosa come 150 notizie di reato. Il mio riferimento di quegli anni? Franco Freda, ammette, ribadendo che nulla rinnega di tutto ciò che è accaduto dal 1997 al 2010.
Paolo Caratossidis se la prende però con Roberto Fiore e parla a ruota libera. 
Non parlo guidato da rancore o frustrazione. Io ho ammesso il mio fallimento politico. Fiore non l'ha mai fatto. Eppure Forza Nuova, per come è ridotta oggi, meriterebbe un'ammissione di fallimento o come minimo una forte autocritica. A quasi 60 anni Fiore è ancora lì che cerca di manipolare i ragazzini di 18-20 anni.
Racconta di affari d'oro fatti a Londra, negli anni della latitanza. Alla faccia di quanto predicavano con la loro politica, anti-ebraica e anti-islamica, compravano palazzi in disuso dai landlord (che secondo la sua ricostruzione in quegli anni erano tutti ebrei o arabi).
La mente era Massimo Morsello, lui vero imprenditore. E per di più con una visione politica vera. Fiore no. E' sempre stato disordinato, un pasticcione. Anche in politica.
Erano gli anni di Luca Casarini a capo dei centri sociali del Nord Est, con le manifestazioni, le occupazioni. La piazza padovana era costantemente contesa dalle due fazioni. Destra e sinistra sempre contro. E in mezzo la polizia con scudi e manganelli. Nel libro si raccontano anche i retroscena del raid squadrista del 10 gennaio 2013 quando Caratossidis guidò l'irruzione negli studi televisivi di Telenuovo dove era ospite Adel Smith, presidente dell'unione musulmani italiani. Se lo rifarei oggi? No. Non ne è valsa la pena. Anche se allora eravamo gli unici in prima linea contro l'islamizzazione che poi avrebbe portato a derive folli come il terrorismo liquido dell'Isis.
Berizzi racconta la storia del giovane Caratossidis, studente in un liceo di sinistra il Curiel nel quartiere Arcella. Lo segue poi nella carriera universitaria alla facoltà di Scienze Politiche, altro feudo dei collettivi più radicali. "Mi è sempre piaciuto essere contro, ammette". E contro è anche questa sua analisi sulla vita  e sul futuro di Forza Nuova. Paolo Caratossidis, oggi è un pentito.

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