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Tarquinia, saluto romano in comune. L'opposizione chiede le dimissioni del vice sindaco Catini

Un saluto romano, con tanto di fascia tricolore, dentro la stanza del vice sindaco. Succede a Tarquinia, comune di poco più di 16 mila abitanti della provincia di Viterbo.
Jacopo Bonini, esponente della destra tarquiniese, durante una visita al comune, si è fatto immortalare mentre salutava romanamente chissà chi, nella stanza del vice sindaco.
L'immagine, comparsa sui principali social network non poteva non scatenare polemiche politiche. Finiti sotto accusa, oltre a Bonini, sono il vice sindaco Manuel Catini,su cui pende il sospetto della complicità in questa rappresentazione, e che deve rispondere circa la presenza di Bonini nel suo ufficio e soprattutto dell'utilizzo improprio della fascia tricolore.
Nei confronti del vice sindaco, esponente della coalizione di centro destra che governa la città, si sono scatenati gli strali dell'opposizione che hanno chiesto al sindaco Mencarini le dimissioni.
 “Quelli della mia età, nati pochi anni dopo la II guerra mondiale, afferma il Consigliere grillino Ernesto Cesarini, hanno respirato l’antifascismo che permea la nostra Costituzione, che articolo dopo articolo parla di un popolo consapevole dell’errore commesso a delegare tutto e con un certo iniziale entusiasmo nelle mani di un uomo solo al comando, da cui tutto il potere emanava, salvo poi rendersi complice di nefandezze e corresponsabile di una lunga e tragica guerra e delle sue distruzioni.
 Tutto questo l’ho conosciuto dal racconto vivido di mio padre e di mia madre: dagli ebrei nascosti in casa alla tessera del pane, dai bombardamenti alle ingiustizie subite da mio nonno per non essere iscritto al partito fascista. L’antifascismo però non può essere urlato ma affermato, giorno per giorno, soprattutto trattando i cittadini, tutti, con giustizia e correttezza. Ma non basta; la sacralità dell’antifascismo deve essere anche testimoniata ad ogni occasione, rimuovendo qualunque ambiguità possa nascere da accondiscendenze e ammiccamenti”.
 “La foto recentemente apparsa sui social,prosegue l'esponente grillino, ripresa dalla stampa locale, e che ritrae una persona intenta a fare un saluto fascista nella stanza del vice-sindaco del Comune di Tarquinia deve interrogarci e, soprattutto, deve interrogare chi ha responsabilità istituzionali ed ha l’onere di testimoniare costantemente l’antifascismo di cui è depositario per mandato costituzionale”. 
“Pur comprendendo la delicata situazione che il sindaco sta attraversando e che, suo malgrado, lo obbliga a delegare oltre misura, non possiamo far altro che prendere atto dell’evidente inadeguatezza di chi riveste le sue veci, il vicesindaco Manuel Catini. Pertanto conclude Cesarini, considerata la gravità dell’accaduto, sintomatico di un profondo disprezzo delle istituzioni democratiche, a nome del M5S di Tarquinia chiedo al sindaco Mencarini di rimuovere il vicesindaco, evitando ulteriori futuri imbarazzi alla nostra città”.

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