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"Stop al business dell'immigrazione" Il presidio di CasaPound a Piacenza


Una cinquantina di militanti e simpatizzanti di CasaPound, guidati dal responsabile cittadino Pietro Pavesi, sono scesi in piazza, nel pomeriggio di sabato, davanti alla stazione di Piacenza per protestare contro l'ultimo bando per l'accoglienza dei profughi. Il senso di questa iniziativa ci viene chiarito, con una nota, diffusa alla stampa, che pubblichiamo per intero.

“Siamo qui a contestare, dichiara il responsabile piacentino del movimento, Pietro Pavesi, la scelta di stanziare una assurda cifra di denaro pubblico per la sistemazione dei profughi o sedicenti tali, una cifra che raggiunge quasi 40 milioni di euro e che avrebbe trovato migliaia di soluzioni d’uso migliori per Piacenza e chi la vive, come aiuti nelle case popolari o start up per giovani imprenditori”.

“Invece precisa l'esponente del movimento politico guidato da Simone Di Stefano, per continuare a sostenere il business che si è creato intorno all’accoglienza, business ad uso e consumo delle cooperative e delle associazioni che carpiscono l’appalto, si è deciso, vergognosamente, di esasperare una provincia che non può più accogliere richiedenti asilo e che sta già soffrendo di un gravissimo problema di degrado e criminalità”.

“Una situazione, secondo Pavesi, che è visibile agli occhi di tutti semplicemente scorrendo i titoli dei giornali dell’ultimo mese, basti pensare all’emanazione di 15 mandati di arresto per l’immenso giro di spaccio che si aggirava fra Castel S.Giovanni e Sarmato, i cui proventi, si teme, finissero in ambienti riferibili al terrorismo”.
“Questa situazione, conclude Pavesi, è assolutamente inaccettabile, dunque abbiamo deciso di scendere in piazza per denunciare tutto questo, attaccando un sistema ingiusto e per ribadire, con forza, che Piacenza è stanca di subire ed ha intenzione di rialzare la testa”.

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