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L'oltraggio alla targa di Fausto e Iaio. Boccacci: infami al soldo della questura

"I morti non si toccano. Siamo fascisti e non sciacalli". L'oltraggio alla lapide in memoria di Fausto e Iaio, i due autonomi uccisi a Milano il 18 marzo 1978, da mano ignota, ma usando come firma "Militia", ha suscitato la reazione indignata di Maurizio Boccacci, leader riconosciuto di quel gruppo.


Oggi ho saputo di questo infame atto compiuto sulla lapide di due militanti comunisti uccisi a milano negli anni 70 ! 
ebbene tengo a precisare che chi ha compiuto questo atto ignobile è semplicemente un grande infame al soldo della questura,
secondo,i morti ,chiunque essi siano non si toccano 
terzo, noi combattiamo con chi sa difendersi e mai dico mai dal nostro mondo è stato perpetrato sciacallaggio nei confronti di chi non c'è più o verso chi non può difendersi !!!!! noi sappiamo cosa sia l'onore e lo abbiamo sempre dimostrato ! la lealtà e l'onore sono il nostro stile di vita e queste nefandezze non ci appartengono !!!! su ogni cosa ,in primis il sottoscritto,abbiamo dato sempre la faccia e mai ci siamo rintanati nel buio dell'infamia !!! siamo fascisti e guerrieri e non miserabili sciacalli provocatori . la nostra vita parla per noi ! onore a tutti i caduti di qualsiasi appartenenza ! disprezzo e infamia per i provocatori al soldo del regime !

Il post è apparso sulla sua pagina facebook per presentare l'articolo di Fascinazione che raccontava appunto dell'ignobile provocazione. Tra i commenti degno di nota anche quello del responsabile  milanese di Militia, Andrea Colombo, che anticipava così l'intervento di Boccacci:

io ero e rimango nel cuore un militante di MILITIA uno dei pochi a Milano e responsabile. MAI ripeto MAI è stata fatta in Lombardia un azione che infangasse la memoria di morti che per noi nn si toccano. 
Ho scritto ero perché MILITIA è stato sciolto anni fa. Qui si tratta di una vile provocazione. 
Come vecchio responsabile condanno senza appello tale gesto. Sarà poi cura dell allora responsabile Maurizio Boccacci fare un comunicato o quello che riterrà più opportuno.

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