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Autogoal dei sovranisti: CasaPound ha tolto 7 seggi al centrodestra


(G.p) La storia si ripete e la lezione su cosa insegna l'esperienza dei collegi uninominali non è stata ben compresa dalla coalizione di centro destra. Infatti il collegio uninominale non è una novità per la politica italiana, è stato utilizzato già 3 volte, nel 1994, 1996. 2001.
Sulla carta è un buon strumento elettorale. Tende a semplificare la competizione politica e favorire un rapporto più stretto tra elettori ed eletti e costringe le coalizioni ed i partiti presenti nell'agone elettorale a scegliere il miglior candidato possibile.
Con questo sistema e l'avvento di Silvio Berlusconi la competizione politica fu bipolare. Accanto ai classici partiti nacquero le coalizioni. I progressisti e l'Ulivo a sinistra, il Polo della libertà nel centro destra. Nel 1994 vinse il centro destra. Nel 1996 ha vinto, di misura, il centro sinistra, grazie alla presenza, a destra del centro destra del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, che conquistò al maggioritario della Camera dei Deputati 624558 preferenze pari all'1 67% e 747.487 voti al Senato pari al 2,29 %. Voti insufficienti ad eleggere nessun deputato e senatore ma sufficienti per far perdere, nei collegi uninominali di Camera e Senato al Sud una quarantina di eletti alla coalizione di centro destra, facendo di fatto vincere il centro sinistra guidato da Romano Prodi. Notevole l'apporto a perdere della corsa solitaria della Lega Nord nei collegi settentrionali

In piccolo, nonostante il sistema politico attuale sia, tripolare, grazie all'avvento nell'agone politico del Movimento Cinque Stelle, è capitato lo stesso con CasaPound, che non è entrata in parlamento ma ha sottratto setti seggi al centro destra come ci raccontano i colleghi Paolo Becchi e Giuseppe Palma dalle colonne di Libero Quotidiano con un interessante articolo che pubblichiamo per intero.


Alla fine è successo in parte quanto avevamo previsto. Casapound non ha avuto un risultato esaltante, resta abbondantemente sotto la soglia prevista del 3% e quindi non entra in parlamento: è stato un voto oggettivamente inutile e non l'unico voto utile come diceva Casapound nella sua campagna elettorale indirizzata a portar via voti alla Lega. Ne ha portati via pochi, ma ha finito per sottrarre sette seggi al centro destra, cinque al Senato e due alla Camera. Sette seggi che potevano tornare utili: cinque regalati al M5S e due al Pd.
Per quanto riguarda il Senato parliamo dei collegi uninominali:
di Modena dove Casapound, con il suo 0,45% ha determinato la sconfitta del candidato di centro destra a vantaggio di quello del centrosinistra con un scarto di appena 46 voti (lo 0,01%) 
di Arezzo dove l'1,49% di CasaPound e Forza Nuova hanno determinato la medesima situazione; 
di Collatino (Roma) dove il seggio è andato al candidato 5 Stelle con uno scarto dello 0,19% (CasaPound ha preso poco più dell'1%);
 di Ancona dove il candidato di centrodestra ha perso il seggio a vantaggio di quello del M5S per lo 0,1% (Casa Pound 0,83%); 
di Battipaglia dove il candidato pentastellato ha vinto su quello del centrodestra con uno scarto dello 0,67%.(Casa Pound più Forza Nuova 1,22%) 
Alla Camera facciamo riferimento ai collegi uninominali di Guidonia, dove per appena 18 voti il candidato del centro destra ha lasciato il seggio a quello del Movimento Cinque Stelle (Casapound 2999 voti) e di Cassino dove l'1,34% del partito di Di Stefano ha determinato la sconfitta del candidato di centrodestra a vantaggio di quello pentastellato con uno scarto dello 0,13%. 
I setti seggi non sarebbero stati sufficienti al centrodestra per raggiungere la maggioranza assoluta, ma in vista dell'incarico a Matteo Salvini potevano risultare utili quanto meno nei rapporti di forza. Nello specifico a Palazzo Madama la coalizione di centro destra ha ottenuto 135 seggi, più 2 della Circoscrizione Estero e riesce ad arrivare a 137 (ha dunque la maggioranza relativa). Se a questi aggiungiamo i 5 scranni sottratti da Casa Pound il centrodestra avrebbe oggi 142 seggi. I rapporti di forza con i 5 Stelle (che al Senato ha conquistato 112 seggi) sarebbero stati ancor più marcati. E in parlamento i rapporti di forza fanno la differenza, soprattutto quando nessuno riesce ad ottenere la maggioranza assoluta.
In politica la ricerca di visibilità fine a se stessa può essere molto dannosa. Il paese soffre la dominazione straniera di Bruxelles e Francoforte quindi le forze sovraniste "minori" avrebbero dovuto pensare nell'immediato più all'interesse nazionale che non alle ambizioni di qualche candidato, ambizioni certo legittime, ma che possono creare danni a quella stessa Nazione che si dice di voler liberare.

5 commenti:

  1. Ok. Fateci capire. Il centrodestra rifiuta qualsivoglia accordo con la destra cosiddetta radicale, ossia autentica. In compenso le forze ultradestre dovrebbero scomparire per far vincere candidati di centrodestra che magari poi abbracceranno tesi ultraliberiste in economia e leggi liberticide in campo etico. Ma lo so che siamo coglioni, ma fino a questo punto no di certo. #buonisifessino

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  2. Un articolo fantascientifico.
    Una coalizione di centro destra con Berlusconi Europeista?
    Certo che di cazzate ne scrivete!

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  3. Seggi sottratti al "centrodestra"... E allora? Chi se ne frega?

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  4. Tenendo conto che i voti"inutili" mai sarebbero andati al centrodestra, perché provenienti da chi già votava in cotal senso, o da chi non sarebbe andato in mancanza di quei partiti, il discorso è inutile e vacuo...

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