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Mantova: striscione del Veneto Fronte Skinheads in ricordo delle vittime delle bombe "democratiche"

Nella notte tra martedì 13 e mercoledì 14 febbraio i militanti mantovani del Veneto Fronte Skinheads, associazione culturale guidata da Giordano Caracino hanno affisso, in via Conciliazione, uno striscione corredato da una corona di fiore, riportante la seguente frase: Mantova e Dresda non scordano le bombe democratiche. Un chiaro riferimento al bombardamento alleato su Mantova del 14 febbraio 1944 ed al più storicamente noto bombardamento di Dresda del 14 febbraio 1945.
Il senso di questa iniziativa ci viene spiegato, con maggiori dettagli, da una nota del Vfs, diffusa alla stampa,che pubblichiamo per intero.



Lo striscione affisso dalla sezione mantovana del Veneto Fronte Skinheads, in via Conciliazione a Mantova, corredato da un omaggio floreale, rammenta una strage avvenuta esattamente 74 anni fa. Il 14 Febbraio 1944 la nostra città faceva i primi conti con la democrazia che pioveva dal cielo, in cui si univa tragicamente Dresda esattamente un anno più tardi, insieme a tutte le città duramente colpite dagli eserciti alleati. Il bombardamento di Mantova, seppur non paragonabile in termini numerici ai 200.000 morti della città tedesca, segnò bruscamente l'inizio di una serie di "crimini dei liberatori" perpetrati sul capoluogo virgiliano. Erano le ore 13.00 di una giornata apparentemente normale quando le sirene furono il preludio di un lunedì di sangue innocente. Infatti un bombardiere dell' US Air Force liberava il suo carico di fuoco sui quartieri popolari sventrando una palazzina in via Conciliazione n°134 e causando la morte di 11 persone ( 3 donne di cui una incinta, 7 bambini, e un uomo in forza alla GNR) e causando il ferimento di molte altre. Alla fine del conflitto la sola Mantova conterà 99 episodi analoghi e purtroppo, come accadde successivamente il 14 Luglio '44, anche più sanguinosi (nello specifico 74 vittime e centinaia di sfollati). Ad oggi verifichiamo come il disegno guerrafondaio delle forze militari americane rimanga invariato. L'obiettivo rimane colpire civili inermi, che involontariamente vengono gettati nel fuoco della battaglia, spingendo la popolazione locale ad insorgere. Si sprecano quindi le riflessioni su come mai questi infiniti crimini di guerra dei liberatori siano rimasti, alla fine, impuniti. Basti pensare che la sola Italia subì la morte di circa 100.000 civili a causa degli alleati. Tanto ci sarebbe da dire, ma il nostro obiettivo, in questo caso, è rimembrare e tramandare l’eco sanguinosa di tali vicende ricordando i nostri concittadini coinvolti in questi episodi bellici avvenuti nel mantovano. Forse la provvidenza ha voluto che tutto ciò sia accaduto sull'angolo con via Rimembranze, anche se purtroppo sul posto non vi è nulla a tener fede a tale proposito. Quindi chiediamo agli organi istituzionali preposti e al sindaco Palazzi di concedere il diritto anche a queste persone di essere ricordate per sempre in via Conciliazione con una targa commemorativa ad eterno monito e testimonianza di questa strage.

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