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Antagonisti e sindacati confederali contro i banchetti di CasaPound e Forza Nuova a Bologna

Disagi e tensione nel centro di Bologna a causa della contestazione, nel pomeriggio di martedì 23 gennaio, di una cinquantina di attivisti, scesi in strada per protestare contro un banchetto di raccolta firme organizzato da Casapound, in via D'Azeglio. Con il movimento di estrema destra c'era anche il neo candidato Filippo Berselli, ex parlamentare di An.

Le forze dell'ordine schierate in tenuta antisommossa hanno impedito per quasi due ore che gli attivisti si avvicinassero al gazebo elettorale. Una replica del sabato di tensione nel centro storico di Bologna, con banchetti elettorali di Casapound e Forza Nuova e un imponente schieramento di forze dell'ordine, che ha spinto i sindacati Cgil, Cisl e Uil a scrivere al sindaco di Bologna Virginio Merola e al nuovo assessore alla Sicurezza Alberto Aitini, chiedendo con urgenza un incontro.

  "I vergognosi fatti di cronaca che sabato scorso hanno interessato la nostra città (banchetti di Casa Pound e Forza Nuova posizionati in vari punti del centro storico) sono di una gravità inaudita", dicono i sindacati nella lettera al primo cittadino. "Crediamo - proseguono - che associazioni che hanno un chiaro riferimento all'ideologia fascista non debbano trovare spazio nel campo democratico con alcuna iniziativa". A tal proposito Cgil, Cisl e Uil "hanno presentato uno specifico punto della piattaforma sociale e territoriale finalizzato ad una intesa che vietasse la concessione di spazi a simili movimenti".

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