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7 gennaio 2018/12 Acca Larentia. Il presente di Alemanno e dei sovranisti

Una nutrita delegazione di dirigenti del Movimento Nazionale per la Sovranità, guidata dal presidente Francesco Storace e dal segretario Gianni Alemanno, in occasione del quarantennale della strage di Acca Larentia hanno reso omaggio a Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, i giovani del Msi assassinati in nome dello slogan delle sinistre "uccidere un fascista non è reato" nei tragici anni di piombo.

Il senso di questa manifestazione, in ricordo delle giovani vittime della strage di Acca Larentia ci viene spiegato, con maggiori dettagli, da un post di Gianni Alemanno pubblicato sulla sua pagina Facebook che riportiamo per intero.
Oggi ricorre il 40simo anniversario della Strage di Acca Larenzia e tutto il mondo della destra, con diverse manifestazioni, ha voluto ricordare i tre ragazzi che furono uccisi in quel lontano 7 gennaio 1978. Ma la morte di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni è una tragedia che non riguarda solo il nostro mondo. Tutta la vita politica di Roma e dell’Italia fu cambiata da quell’assurdo ed efferato delitto, per il quale dopo quarant’anni nessuno ha ancora pagato. I cosiddetti anni di piombo a destra cominciarono da lì, da quel sangue versato e dal carico di odio e di risentimento che ne fu generato. Per questo ricordare quei tre ragazzi non è solo un doveroso atto di memoria umana e spirituale, è anche la denuncia per uno Stato che in quarant’anni non è riuscito a fare giustizia e un monito contro tutte le culture dell’odio che hanno offerto alibi ideologici agli assassini. Se ne ricordino tutti coloro che ancora oggi criminalizzano e demonizzano militanti di destra per distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi della nostra Nazionale. Gli anatemi lanciati come pietre dai giornali, i teoremi contro inesistenti “pericoli fascisti” possono alimentare un clima di odio e di contrapposizione ideologica già pagato col sangue negli anni ‘70.”

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