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Scuole e periferie cosi l'onda fascista marcia su Milano

(G.p)Mentre l'ex sindaco di Roma, Walter Veltroni, ha lanciato un appello, subito accolto da Matteo Renzi, segretario del Partito Democratico ed aspirante premier alle prossime, per scendere in piazza sabato prossimo a Como contro ogni intolleranza dopo il raid dei 13 neofascisti del Fronte Veneto Skinhead durante l'assemblea degli aderenti all'associazione Como senza frontiere, il quotidiano La Repubblica, nel numero di sabato 2 dicembre pubblica un inchiesta sull'onda nera che vuole prendersi Milano e la Lombardia.
Un'inchiesta firmata dal collega Paolo Berizzi che pubblichiamo per intero, errori compresi. come quello relativo a Corneliu Codreanu chiamato erroneamente con il nome di Cornelius oltre ad un gerarchi scritto  senza h.




Gianluca ormai sta più a Milano che a Roma. 20 novembre, Pala Agorà. Partita Hockey Milano Rossoblu contro Pergine. Nella curva dello stadio del ghiaccio milanese la paranza dei militanti di Casa Pound e Lealtà Azione è schierata dietro gli striscioni "Santa Teppa" e "Morgi fuggi e vinci".
Sono una settantina. Bomber, cappellini. Qualche tatuaggio, spunta ad altezza carotide, Ivan Luraschi.
Migrato vero l'hockey (e il basket) dalla Curva Nord interista di San Siro, indagato per estorsione e arrestato ieri per violazione del Daspo. Un tipo scaltro. L'anno scorso, a 47 anni, in piena attività, ha dato alle stampe un libro intitolato La violenza negli stadi. Quello che i media non vogliono far sapere. 
Gianluca, invece è Gianluca Iannone, il romanissimo presidente di Casa Pound. Ricordate il caporione in felpa azzurra con la scritta Italia che il 29 aprile guidava il corteo nero delle mille braccia tese al Campo X del cimitero maggiore?
E' di lui che parla il giovane lealista. Si chiamano cosi i lupi di Lealtà azione (che di Cpi a Milano sono un po'alleati e un po' competitor) Del resto che il leader dei "fascisti del terzo millennio", un passato da nazi skin in quel Movimento Politico Occidentale sciolto nel 93 perché istigava all'odio razziale, passi ormai più tempo a Milano, negli ambienti identitari lombardi è un segreto di Pulcinella. Dove è il problema? Male non fare paura non avere, ripete sempre Nina Moric neo militante casapoundiana. Secondo gli investigatori il "distaccamento" milanese di Iannone è strategico. Ha un obiettivo preciso. Estendere le radici di Casa Pound sotto la Madonnina.
Vogliono avere un ruolo forte, ragionano all'Osservatorio sulle nuove destre. Prima hanno cercato l'incidente mediatico (l'irruzione a palazzo Marino il 29 giugno per chiedere le dimissioni del sindaco Beppe Sala, definito falsario).
Adesso tentato un radicamento vero. Come a Roma. Sul territorio e nelle scuole, sempre più permeabili alla propaganda neofascista. Il pub si chiama "Rocca Bruna"(in onore di Emilio di Roccabruna, il vero nome del Corsaro nero di Salgari). E' al civico 18 di via Longarone. Per la sua prima sede a Milano, era il 2011, Casa Pound ha scelto questo luogo non facile, lontano dalla San Babila degli anni settanta: Quarto Oggiaro.
Il quartiere un tempo chiamato Bronx o Barbon city. Oppure Quarto Raggio. Feudo dei clan legati alle famiglie della ndrangheta attivissime nel narcotraffico(il 12 ottobre la Procura ha chiesto 500 anni di carcere per una quarantina di imputati tra cui il boss Biagio Crisafulli).
Una tradizione di criminalità che raggiunge l'apice negli anni 90 e che adesso, tra nuovo vecchio spaccio, degrado, racket degli alloggi comunali, riemerge con vigore. Una piccola Ostia senza il mare.Con i suoi padroni.
Chiediamo di Marco Clemente. Il capo milanese di Casa Pound appena nominato vice presidente del partito. E' al ristorante. Un insegna. Da Angelino, dal 1899. Siamo in via Fabio Filzi, tra la stazione centrale e la sede della regione Lombardia. Da Angelino è una delle quattro trattorie romane di proprietà della moglie di Iannone ( e soci): le altre sono a Roma, Malaga, Lima. Questa la gestisce Clemente che ci ha pure messo a lavorare l'ex moglie Roberta Capotosti. Fiuto per gli affari, già candidato col Pdl ai tempi del sindaco Letizia Moratti, il dirigente di Cpi è finito( non indagato) negli atti di un'inchiesta della Dda per delle conversazioni con dei malavitosi. I pacchi alimentari lui li compra per il locale. Altri militanti li distribuiscono fuori dai supermercati delle periferie: tendenza sociale modello Alba Dorata.
Ma la vera scommessa delle tartarughe nere, a Milano, sono le scuole e le università. I baby neri di Blocco Studentesco (in competizione con Lotta Studentesca che fa capo a Forza Nuova) volantinano a tappeto; aiutano gli studenti in difficoltà; marciano. Anche sotto Palazzo Lombardia.
Il marchio di abbigliamento preferito? Pivert, una catena che ha negozio in Chinatown. Il titolare del brand è Francesco Polacchi, ex capo nazionale del Blocco Studentesco. Un imprenditore di successo. Noi siamo presenti anche alla Bocconi, rivendica con orgoglio Iannone criticando lo stereotipo del sottoproletariato romano affibbiato a Cpi dai media.
"Siamo tartarughe" Lentamente ma arriviamo. E allora non bisogna stupirsi se, nella nuova geografia dell'estrema destra milanese, a fianco delle sedi storiche, la Skin house di Bollate, roccaforte degli Hammerskin, il Presidio di Forza Nuova, di piazza Aspromonte, sono entrati luoghi nuovi. E' il segno di una progressiva occupazione del territorio. Inversamente proporzionale allo spopolamento di alcuni centri sociali. E del travaso in sordina dalle cruve dello stadio a quella del Forum di Assago( Armani Milano) e del Pala Agorà dell'hockey: sport minori, dove l'ultradestra coltiva nuovi bacini.
E' simpatizzante di Lealtà azione e Casa Pound Ivan Luraschi: secondo i pm chiedeva un pizzo di 150 euro a partita ai gestori del bar del palazzo del ghiaccio. Interessante, questo nuovo contesto dell'hockey. 
Conferma un investigatore: "molti militanti si stanno spostando lì". Tra i 150 lupi milanesi di Lealtà Azione emanazione degli hammerskin antisemiti fuoriusciti dal Ku Klux Klan c'è Stefano Pavesi. Anche lui ultrà interista. Alle ultime amministrative è stato candidato consigliere nel Municipio 8( Lista Lega Nord) L'11 novembre la polizia l'ha colto nel pieno di un'attività extra politica:stava vendendo 3 biglietti fuori al Pala Agorà. Risultato: Daspo per bagarinaggio. Siccome Lealtà Azione ha come modelli gente del calibro di Cornelius Codreanu antisemita e fondatore della Guardia di ferro rumena, e Leon Degrelle, ex generale delle Ss , è probabile che Pavesi non abbia avuto grosse lavate di capo dai suoi superiori.
Ufficialmente Lealtà Azione è un' associazione di promozione culturale e sociale.
Dietro la facciata buona, composta da una sfilza di associazioni collaterali, le più attive sono Bran. Co che aiuta le famiglie italiane povere e Memento che tramanda la memoria dei gerarci fascisti e dei combattenti della Rsi operano i "capi lealisti".
Si chiamano Stefano Del Miglio e Giacomo Pedrazzoli. Pregiudicati, nel 2004 hanno tentato di uccidere dei giovani di sinistra sui Navigli( poi l'accusa di tentato omicidio è stata derubricata in lesioni gravi). Adesso pare si siano dati una calmata. L'ultimo show dei lealisti? Il 26 ottobre. Hanno preso la testa di un corteo di 300 persone che hanno manifestato per la sicurezza al Gallaratese. Torce rosse. Uno striscione con la scritta: Zona 8 rialza la testa" Letterale. Quello che sta facendo la nuova Milano nera.
  

2 commenti:

  1. -pubblichiamo per intero, errori compresi---ah ah ah....che perfidi che siete

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  2. Digitate:" giovanardi gli EBREI sono usurai" fosse solo quello ,Lutero ha scritto un libro " gli EBREI e le loro menzogne" gliene dice di tutti I colori ,gli skinheads a confonto sono dei fanciulli

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