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Una festa antifascista al posto della cerimonia in ricordo del cuore nero Zilli

In questa Italia, dove la memoria parziale e faziosa regnano sovrana, persino la pietà verso i morti non viene distribuita in modo equanime. Alcuni hanno il diritto dovere di essere ricordati ed omaggiati addirittura mitizzati, gli altri, la cui unica colpa era quella di militare dalla parte sbagliata vanno dimenticati, oscurati, disprezzati. Nei loro confronti solo oblio e livore.
Succede a Pavia. Dove da diversi anni l'associazione Recordari organizza un corteo per commemorare Emanuele Zilli, l'operaio missino morto il 5 novembre del 1973.
Quest'anno il Prefetto di Pavia ha vietato la tradizionale manifestazione corteo commemorativa in onore di Emanuele Zilli, operaio missino, immigrato da Teramo a Pavia alla ricerca di un lavoro in fabbrica, trovato agonizzante sul prato che costeggia la strada dopo aver concluso una giornata di duro lavoro.Il giovane missino, padre di due bambine, viene trasportato d'urgenza in ospedale dove rimane in coma per 3 giorni senza mai riprendere conoscenza. Medici legali, magistratura, nonostante alcune incongruenze, accreditarono la tesi che si fosse tratto di un incidente stradale.
Soltanto nel 1997, 24 anni dopo l'accaduto Stefano Vaglio Laurin nel libro Sergio Ramelli una storia che fa ancora paura, parla della morte del missino pavese Zilli come di un omicidio politico.
Da diversi anni i camerati pavesi ricordano Emanuele con un corteo silenzioso per le vie della città e con il rito del presente. Tutto si è sempre svolto in maniera civile e composto come dovrebbe avvenire in qualsiasi cerimonia di ricordo di una persona defunta. 
L'anno scorso, però, ci furono incidenti. Un gruppo non autorizzato di militanti della sinistra antagonista cercò di impedire il corteo autorizzato in ricordo di Zilli. Gli antagonisti subirono qualche manganellata dalle forze dell'ordine, per cui quest'anno il Prefetto Visconti non solo ha vietato il corteo commemorativo consentendo ai militanti di destra solo un presidio statico ma ha anche autorizzato una manifestazione della rete antifascista proprio nel giorno della memoria di Zilla, dopo aver dato vita, pochi giorni fa, ad un osservatorio permanente antifascista al fine di riaffermare i valori dell'antifascismo  all'interno delle istituzioni.
Anche il Comune ha fatto la sua parte, nel giorno del ricordo del cuore nero Zilli, il sindaco Massimo De Paoli, espressione del Partito Democratico, ha organizzato in città una serie di eventi musicali per riaffermare i valori dell'antifascismo.
Cadute di stile che uccidono il giovane Emanuele una seconda volta. Con le dovute proporzione è come se, in occasione dell'anniversario della morte dei fratelli Cervi, uccisi dai fascisti,venisse organizzata una manifestazione contro le violenze dei partigiani. 
Purtroppo cosi va in Italia. Comunque siamo passati da uccidere un fascista non è un reato, ad offendere la memoria di un missino morto non è reato. Sempre peggio.

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