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Marchetti(Lealtà Azione): la sinistra ci odia perché difendiamo la libertà di pensiero

(G.p)Il collega Antonio Rapisarda dalle colonne de Il Tempo, storico quotidiano romano, intervista Fausto Marchetti, imprenditore, leader della curva del Monza, uno dei responsabili del movimento Lealtà Azione, realtà emergente nel panorama della destra non conforme italiana.
Un occasione per conoscere il pensiero di Lealtà Azione e scoprire per magia, che non sono come sostiene il Partito Democratico, l'Espresso, la sinistra.


«L'Anpi, Fiano, Repubblica, L'Espresso: ideologizzati o in malafede. Non c'è la volontà da parte loro di raccontare se esiste o meno un problema quando si parla di noi: vogliono solo tapparci la bocca». Fausto Marchetti, imprenditore, leader della curva del Monza, è uno dei responsabili di Lealtà Azione. Dopo la campagna scatenata dalla stampa e gli attacchi ricevuti da Pd e soci ha scelto di parlare con Il Tempo perché «ci interessa avere voce, affinché in tanti abbiano la possibilità di scoprire che non siamo quello che dicono loro».
Il motivo? 
Se siamo quello che dicono – i neofascisti, gli “alieni”- allora per loro è un problema: perché siamo persone comuni che fanno attività sociale senza alcun tornaconto. E far sapere ciò per costoro è un grosso guaio.... 
La legge Fiano vi fa paura? 
No, assolutamente. Anzi, in un certo senso sì. Perché va contro dei principi che dovrebbero far parte della Repubblica: la libertà di pensiero, di gestualità, la libertà di poter confrontarsi con tutti. Ci fa paura in questo senso la sua legge, non per le limitazioni alle nostre attività ma perché va nella direzione che avevamo previsto: o la pensi in un modo o diventi un criminale. 
Tornerete al Campo X, in barba ad eventuali richieste di divieto? 
Sì. Omaggiare i caduti della Rsi fa parte della nostra attività, del ricordo del nostro Paese, dei valori della patria. Anche dei valori di verità, di un confronto culturale che dovrà per forza esserci. Abbiamo letto dell'assessore di Milano che ha chiesto di portare la stessa corona di fiori sia al campo della Rsi che a quello dei partigiani: ecco, questa è l'Italia che vorremmo. L'Anpi ha contestato il ricordo di Giuseppina Ghersi, la bambina stuprata e uccisa dai partigiani... 
È un atto atroce pensare che ci sia una giustificazione per un fatto così orrendo. Evidentemente ci sono delle storie che non vogliono che siano raccontate: è chiaro, l'Anpi non può permettersi di “macchiare” quella che è l'idea di sé che vuole lasciare a questo Paese.
il governo promette che lo ius soli si farà.
È impossibile immaginare ciò nella situazione drammatica che sta vivendo l'Italia. Eppure c'è chi alimenta l'immigrazione, c'è chi vuole sostituire i popoli. Perché? Serve una manodopera a basso costo e per fare questo servono nuovi italiani che non siano italiani. Quindi occorre “annacquare” l'identità dei Paesi. Lo ius soli va in questa direzione.
 Alle accuse di neofascismo voi rispondete invitando Vittorio Sgarbi. Perché? 
A lui chiederemo una lectio magistralis sulla bellezza e quanto questa può dare ancora a quest'Italia: un'Italia bellissima che qualcuno invece vuol rendere bruttissima cancellando la sua storia. Pensiamo anche alla bruttezza dei partiti di oggi: non esistono più filosofi, non esistono più persone in grado di dare una visione chiara. Ecco, Sgarbi ci aiuterà a delineare questa via d'uscita. 
Se il vostro simbolo è il lupo la vostra festa si richiama al Sole. Il motivo? 
Il richiamo alla luce per noi, in questo momento di oscurantismo e decandenza, è fondamentale. La rinascita del Sole è come la rinascita di civiltà.

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