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Alternativa per la Germania si spacca,Frauke Petry lascia il partito

(G.p) Non sono passate ancora neanche 24 ore dal giorno del clamoroso successo elettorale, che in casa Alternativa per la Germania si comincia a litigare.
Nel corso di una affollata conferenza stampa svoltasi lunedì mattina a Berlino, Frauke Petry, il volto moderno e presentabile del partito, dichiara a sorpresa di non voler far parte del gruppo parlamentare.
«Ci ho riflettuto molto, afferma Petry, ma credo che non stiamo rispondendo, nei contenuti, al mandato che ci hanno dato i nostri elettori, che ci chiedono di guardare al futuro in modo costruttivo, non al passato». 
Il riferimento, evidentemente, è alle prime dichiarazioni del candidato di punta Alexander Gauland, che ieri, per prima cosa, ha detto: «Siamo al Bundestag, cacceremo la Merkel».

Un altro esponente di punta del partito euro-scettico Alternativa per la Germania come Joerg Meuthen ha definito la decisione di Petry «una bomba piazzata a sorpresa, io non ne sapevo nulla».
 Gauland, d’altra parte, rifiuta qualsiasi responsabilità nella decisione presa da Frauke Petry: “Siamo solo un gruppo in fermento, e adesso qualcuno fa il superiore”, si è limitato a osservare.
 Dal Sachsen Anhalt, dove Petry è stata eletta, sono subito arrivati commenti pesanti: «Se questa è la sua decisione, allora tragga le conclusioni e se ne vada dal partito - ha detto Pogge burberi, capo del gruppo al parlamento regionale - Così facendo fa enormi danno al partito».
«È un peccato che un talento come Petry prenda questa decisione» dice Alice Weidel. Del resto, ha proseguito la candidata alla cancelleria Afd in conferenza stampa, se l’Afd è passato da sondaggi che lo davano al 6% al risultato attuale del 13%, il merito maggiore è di Alexander Gauland. «Mi piacerebbe che Frauke Petry parlasse con noi», ha proseguito Weidel. «Sono mesi che non riusciamo a parlarci».
Che le due anime dell’AfD - quella presentabile di Petry e Weidel e quella violenta e razzista delle truppe di provincia - dovessero prima o poi entrare in collisione era abbastanza chiaro, ma che non passassero neanche ventiquattr’ore dal risultato elettorale, questo era meno scontato. Il compito che attende ora Alexander Gauland è cercare di evitare altre emorragie, e definire da subito le regole di convivenza tra le opposte fazioni interne all’AfD.

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