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Castellino(Roma ai romani): ricostruire l'Atac ripartendo dai suoi lavoratori

L'azienda per i trasporti autoferrotranvieri del comune di Roma, la più grande partecipata del trasporto pubblico d'Italia è alle prese con una profonda crisi di liquidità, come ha denunciato l'ex direttore generale Bruno Rota, si ritrova sull'orlo dell'insolvenza.
Anche le ditte esterne, che si occupavano della manutenzione del parco mezzi, tra i più vecchi d'Europa, pensano ad una fuga dagli appalti, lasciando di fatto centinaia di migliaia tra cittadini romani e turisti a piedi, in questa torrida estate 2017.
Sul collasso dell'Atac intervengono  con una nota congiunta diffusa alla stampa il coordinamento di lotta popolare Roma ai Romani e Forza Nuova.
Nota che pubblichiamo per intero. 





(L'Atac, come le altre municipalizzate romane, è al collasso. Decenni di mala gestione, malaffare e mala politica hanno portato l'azienda del trasporto pubblico al dissesto irreversibile. Commesse mai effettuate, appalti truccati e gonfiati, parentopoli di dirigenti da stipendi a sei zeri e la lunga mano della politica romana hanno reso l'Atac una "mucca da mungere" fino all'ultima goccia.
Oggi i media collaborazionisti di regime, invece di puntare il dito contro l'attuale e le recenti amministrazioni capitoline o denunciare il grande business dei biglietti falsi che coinvolge tutta la partitocrazia, hanno iniziato una campagna contro la categoria degli autisti, usati, oggi, come capro espiatorio.

Come se il buco finanziario dell'azienda, la mancanza di mezzi e il mal servizio siano responsabilità dei conducenti.
Una vergogna.
Questo attacco strumentale serve a distruggere l'ultimo baluardo dell'Atac e preparare la "ristrutturazione" dell'ennesimo gioiello di famiglia a danno dei lavoratori e dei cittadini.
Contro l'ennesima speculazione e svendita del patrimonio pubblico ci batteremo a fianco degli autisti, contro la privatizzazione dell'azienda e per il ritorno del "bigliettaro", figura storica che garantirà il pagamento del biglietto contro la truffa dei biglietti falsi, oltre che più sicurezza nei bus e la creazione di posti di lavoro.Perchè i media asserviti non parlano più della "tipografia clandestina"? Queste sono le vergogne di Atac, non i suoi lavoratori. Urge invertire il processo: fuori i partiti e gli speculatori dall'Azienda, e potere ai lavoratori.
Parola d'ordine: socializzazione.


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