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Freda,Fiore e gli altri quei guru dei giovani neri reduci dagli anni di piombo

(G.p) Dalle case editrici ai social network, i "cattivi maestri" della nuova destra estremista, con un interessante articolo, pubblicato sul numero attuale del quotidiano La Repubblica, il collega Concetto Vecchio ci parla di Roberto Fiore, Gabriele Adinolfi, Franco Freda, definiti con il termine cattivi maestri.
Articolo che riportiamo per intero, compreso dell'errore, da matita rossa, commesso dal
  collega Vecchio  che riguarda Franco Freda quando erroneamente afferma che l'editore  è stato fondatore di Ordine Nuovo, movimento politico per il quale non ha mai militato.


Perché offendono cosi Padre Pio? si chiede su Facebook Roberto Fiore, il leader di Forza Nuova. A Pietrelcina si è celebrata l'unione civile tra un ragazzo romano e uno venezuelano. Per Fiore un insulto al santo. "Il sindaco, annuncia, sarà presto visitato da militanti forzanovisti che a lui rappresenteranno la rabbia ed il disgusto degli italiani".
Una frase che suona come una minaccia. Il sindaco di Pietrelcina Domenico Masone gli ha risposto con civiltà: siamo il paese della tolleranza e del rispetto.
Cosa ci dicono il caso della spiaggia mussoliniana di Chioggia e le reazioni alla proposta di legge antifascista del pd Emanuele Fiano? Che dalla pancia del paese affiorano pulsioni di estrema destra. Un sentimento strisciante e latente. Ora alcuni protagonisti della scena nera degli anni settanta sono visti come padri nobili delle organizzazioni estremiste.
Fiore non è l'unico cattivo maestro ancora sulla breccia.
Maurizio Murelli, il militante neofascista con una condanna per l'uccisione del poliziotto Antonio Marino, è stato ospite agli incontri di Lealtà Azione, il gruppo che insieme a Casa Pound il 29 aprile commemora i caduti della Repubblica di Salò al cimitero Maggiore a Milano.
Murelli ha intimidito su Facebook l'inviato di Repubblica, Paolo Berizzi. Ieri ha espresso solidarietà al parlamentare del centro destra Massimo Corsaro, che aveva sferrato l'attacco antisemita a Fiano.
Fiore su Twitter si presenta come cattolico, sposato, padre di 11 figli. Da settimane conduce una campagna contro lo ius soli. Due giorni fa, quando l'approvazione della legge è slittata, ha esultato: "vittoria per tutti i militanti e i patrioti che si sono battuti fisicamente contro la morte dell'Italia".
L'altro cavallo di battaglia è l'emergenza migranti: "10 mila immigrati sbarcano in due giorni. L'invasione è in atto. Italia sveglia!
Forza Nuova reclama l'abolizione delle leggi Scelba e Mancino e chiede il blocco totale dell'immigrazione. Mandiamo sulle navi Ong tutti i buonisti e scarichiamoli in zona di guerra», twitta Gabriele Adinolfi. Fiore e Adinolfi nel 1987 furono condannati per reati associativi legati alle attività di Terza Posizione, attiva sulla scena romana quarant’anni fa. Adinolfi è ritenuto l’ideologo di CasaPound. Non usa perifrasi. L’altro giorno ha twittato: «Fiano vuol legiferare con l’ano».
«Questa nostra terra invasa e deturpata da sciami di estranei», è il pensiero di Franco Freda reso al quotidiano online sovranista Primato nazionale. Il fondatore di Ordine nuovo ha 76 anni, vive ad Avellino, gestisce la casa editrice “Edizioni di Ar”, che pubblica il Mein Kampf di Hitler e La conquista di Berlino di Joseph Goebbels. Freda – 14 anni di carcere alle spalle, assolto alla fine per la strage di piazza Fontana - non ha rapporti con la militanza di strada, ma resta un’icona anche per le nuove generazioni. Di recente ha detto di non avere nulla di cui pentirsi.
Fino a qualche anno fa scriveva regolarmente su Libero, (la rubrica si chiamava L’Inattuale), struggendosi per il deserto della destra: «Non c’è più niente decoroso in giro. Squagliati gli uomini, squagliate le organizzazioni». Ora guarda «con curiosità» a Trump, come ha rivelato a Repubblica nel marzo scorso. Il libro manifesto di Steve Bannon, l’ideologo del presidente Usa, Il campo dei santi, un romanzo razzista scritto dal francese Jean Raspail, si trova nel catalogo della casa editrice di Freda.

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