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Fasci Italiani del lavoro: rischio ricorso e ritorno alle urne. La Fiamma pronta a prestare il proprio simbolo

(G.p) E' ancora nell'occhio del ciclone la lista Fasci Italiani del lavoro che alle ultime elezioni comunali di Sermide e Felonica ha conquistato il 10,41% dei consensi eleggendo a consigliere comunale la giovane candidata Fiamma Negrini.
Dopo che il presidente della Camera dei deputati Boldrini ha chiesto al ministero dell'Interno Minniti di intervenire per chiedere il rispetto delle regole che vietano di accettare contrassegni in cui siano contenuti espressioni immagini o raffigurazioni che facciano riferimento al fascismo. Il prefetto di Montava ha sciolto la sottocommissione elettorale che ha esaminato il simbolo dei Fasci Italiani del lavoro.
Alto è il rischio che i cittadini di Sermide e Felonica possano essere richiamati al voto amministrativo, grazie ad un probabile ricorso che la lista La Svolta potrebbe presentare.
Un ricorso motivato dalla presenza di una lista il cui contrassegno potrebbe essere considerato regolare, falsando l'esito del ricorso.
In caso di un eventuale ritorno al voto, la Fiamma Tricolore di Mantova, attraverso il suo commissario provinciale si è dichiara disponibile a prestare il proprio simbolo ai Fasci Italiani del lavoro, come ci racconta, con un interessante articolo, il collega Francesco Romani dalle colonne de la Gazzetta di Mantova.
Articolo che riportiamo per intero.




Ancora nell’occhio del ciclone la lista “Fasci italiani del lavoro”, che per la quarta volta consecutiva, dal 2002, si è presentata alle Comunali di Sermide. Ma la cui esistenza quest’anno, grazie ad un’eco mediatica e all’intervento critico del presidente della Camera Laura Boldrini, ha avuto una risonanza nazionale. La lista di “testimonianza”, presentata dal fondatore Claudio Negrini, quest’anno ha beneficiato dell’appoggio di voti degli scontenti per la chiusura alle auto dell’argine Sermide-Felonica, balzando a 334 voti, che sono valsi il 10,41% dei consensi e soprattutto, per la prima volta, l’ingresso in consiglio comunale del candidato Fiamma Negrini, figlia del capolista Claudio.
Dopo che la Boldrini ha chiesto al ministro dell’Interno di intervenire per chiedere il rispetto delle regole che vietano di accettare «contrassegni in cui siano contenuti espressioni, immagini o raffigurazioni che facciano riferimento a ideologie autoritarie», il prefetto di Mantova, Carla Cincarilli, ha sciolto la sottocommissione elettorale circondariale («Un primo atto, ma ancora poco» ha commentato il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni) che aveva esaminato il simbolo, ritenendolo, come fatto dalle tre precedenti, ammissibile. Di fatto il simbolo contiene una «ruota dentata di color rame sovrapposta da un fascio repubblicano rosso e nella parte inferiore...la scritta...Fasci italiani del Lavoro”. Il promotore Negrini ha sempre sostenuto la differenza tra “fascio littorio”, riferentesi al simbolo fascista, e “fascio repubblicano”, preso dal periodo storico romano.
Ieri i carabinieri hanno chiesto e ottenuto dal Comune una informativa in merito alla vicenda relativa alla presentazione della lista dei Fasci. La sottocommissione, ora revocata, è presieduta da un alto funzionario della prefettura affiancata da due funzionari dello stesso ente, uno della Questura e uno dell’ufficio elettorale di Mantova.

Dopo che la Boldrini ha chiesto al ministro dell’Interno di intervenire per chiedere il rispetto delle regole che vietano di accettare «contrassegni in cui siano contenuti espressioni, immagini o raffigurazioni che facciano riferimento a ideologie autoritarie», il prefetto di Mantova, Carla Cincarilli, ha sciolto la sottocommissione elettorale circondariale («Un primo atto, ma ancora poco» ha commentato il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni) che aveva esaminato il simbolo, ritenendolo, come fatto dalle tre precedenti, ammissibile. Di fatto il simbolo contiene una «ruota dentata di color rame sovrapposta da un fascio repubblicano rosso e nella parte inferiore...la scritta...Fasci italiani del Lavoro”. Il promotore Negrini ha sempre sostenuto la differenza tra “fascio littorio”, riferentesi al simbolo fascista, e “fascio repubblicano”, preso dal periodo storico romano.
Ieri i carabinieri hanno chiesto e ottenuto dal Comune una informativa in merito alla vicenda relativa alla presentazione della lista dei Fasci. La sottocommissione, ora revocata, è presieduta da un alto funzionario della prefettura affiancata da due funzionari dello stesso ente, uno della Questura e uno dell’ufficio elettorale di Mantova.
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Intanto la lista di opposizione “La Svolta”, entrata in consiglio comunale con tre consiglieri sui quattro disponibili per le minoranze, deciderà questa sera nel corso di una riunione se presentare ricorso elettorale. La presenza di una lista, il cui contrassegno potrebbe non essere regolare, potrebbe avere falsato l’esito del voto. In caso di accettazione del ricorso il seggio si potrebbe anche andare all’invalidazione del turno elettorale. «Decideremo assieme – spiega la candidato sindaco Annamaria Martini –. Ho chiesto una consulenza legale e mi sono fatta un’idea. Ma la confronteremo assieme al gruppo».
Infine il presidente nazionale dei Fasci del Lavoro, lo psichiatra palermitano Giuseppe Ridulfo, interviene sul caso: «Non solo a Sermide è dal 2002 che si presenta il simbolo. Qui lo abbiamo presentato alle comunali di Palermo del ’93 e ’97 e addirittura alle Regionali del ’96. Chi lo scopre solo adesso e fa la vestale dell’antifascismo, dov’era?».
Da parte sua il commissario federale di Fiamma Tricolore di Mantova, Pier Giorgio Sganzerla dice: «Da 20 anni il simbolo viene usato e nessuno ha mai avuto nulla da dire. Ora che i nostri voti sono oltre il 2% iniziano gli attacchi e pesanti minacce alla consigliere Fiamma Negrini. Siamo solidali con lei e la sua famiglia e se le elezioni saranno annullate, siamo pronti a dare il nostro simbolo alla lista».

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