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Storace:anche se tutti con Macron noi no!

(G.p)Francesco Storace, ex ministro della salute ed ex presidente della regione Lazio, ora vice presidente del consiglio regionale del Lazio e presidente del Movimento Nazionale per la sovranità intervistato dal collega Giacomo Tamborini per Affari italiani, il primo quotidiano italiano digitale dal 1996,
guarda al futuro della destra italiana con una parola chiave: sovranità.
Intervista che riportiamo per intero.

Dopo il risultato delle presidenziali francesi c'è questa corsa al parallelismo, ossia si vuole in qualche modo ricondurre la situazione politica italiana a quella francese, facendo analisi e valutazioni su Macron, Le Pen che poi magari nel nostro Paese non troverebbero effettivamente riscontro, in particolare con questo risultato si è rafforzata la convinzione che un "polo sovranista" in Italia sarebbe assolutamente minoritario, secondo lei è così?

"In Italia dopo il ballottaggio francese in tantissimi si sono riscoperti macroniani, anche rappresentanti di quella sinistra che in Franca è sparita, al contrario della destra che è ben viva, Marine Le Pen ha perso? Vero, ma in Italia quale aggregazione politica, da Renzi a Grillo, passando anche per il cosiddetto centro-destra, è capace di coagulare da sola il 34-35% dei consensi? Nessuna, allora, forse, prima di spiegare a lei come prendere i voti dovremmo prenderli noi. Credo che, in Italia, un eventuale polo sovranista debba puntare a quel risultato conseguito dalla Le Pen, mirando ad un elettorato reale e messo in sudditanza dall'Europa, un terreno su cui seminare c'è eccome."

Al di là di questo "polo sovranista" come vede una possibile coalizione di centro-destra?

"Sulla coalizione di centro-destra qualcuno ripete il mantra "se siamo uniti vinciamo", resta da capire come si possano unire forze che sulla questione internazionale hanno posizioni diametralmente opposte, detto questo credo che le primarie su leadership e programma siano imprescindibili. Il problema del centro-destra è sui contenuti, prima di chiedere voti ai cittadini dobbiamo spiegare cosa faremo con quei voti e dare agli elettori la possibilità di dire la loro sul programma.Non riesco poi a capire su quali temi si possa fare una campagna elettorale se non sul tema della sovranità del nostro popolo, quindi il rapporto con la moneta, con l'immigrazione, col fisco, con la sicurezza del cittadino..la sovranità è qualcosa che attiene alla sfera intima dell'individuo e alla sfera corale di un popolo."

Restando sulla sovranità monetaria, lei è a favore di un referendum per l'uscita dall'Euro?

"Sono dell'idea che la scelta sull'Euro sia poi implicita alle elezioni politiche, all'interno del programma vanno inserite delle condizioni da portare a Bruxelles, il mancato rispetto di tali condizioni implicherebbe poi l'uscita."

Giorgio Almirante diceva che "l'Europa o va a destra o non si fa", premesso che l'UE, piaccia o meno, si è fatta ed esiste come si dovrebbe porre una forza di destra nei confronti dell'Unione?
"Basta intendersi sul fine, gli Stati europei in condizioni di riconoscimento reciproco delle varie sovranità possono trovare tranquillamente un modo per coesistere decidendo di volta in volta l'impostazione delle politiche comuni, non ci deve essere l'obbligo di sottostare alle decisioni prese a livello UE se non si è concordi. Questo dovrebbe fare una forza di destra, recuperare quella capacità decisionale e parte di quell'indipendenza che ci sono state tolte, il problema di questa Europa è che le decisioni vengono prese prima in accordo tra Germania e Francia e poi portate all'attenzione degli altri Stati membri, su questo mi preoccupa molto che il primo atto di Macron sia una visita alla Merkel..."

Spesso a Renzi viene chiesto di dire qualcosa di sinistra, lei ci dice tre cose di destra? Cosa deve fare la destra italiana?
"Prima di tutto unità, e non parlo di unità del centro-destra, parlo dell'unità di chi crede che la sovranità sia un valore, e qui la seconda cosa, la già citata sovranità che secondo me è un nodo fondamentale per la destra italia.Come terzo punto direi sicuramente sicurezza, quella sulla sicurezza è una grande battaglia e dobbiamo batterci contro ogni tipo di abuso riaffermando il diritto che ha ogni cittadino a vivere tutelato in casa propria così come nei luoghi pubblici."



Con Gianni Alemmano ha fondato il "Movimento Nazionale per la Sovranità" come sta procedendo questo nuovo progetto?


"A febbraio abbiamo dato vita al partito con un congresso e già a marzo abbiamo portato in piazza a Roma diecimila persone contro questa Europa, c'è un radicamento in tutto il Paese e le prossime amministrative vedranno la candidatura di diversi nostri esponenti, mi sembra ci sia davvero molto entusiasmo attorno a noi e sono soddisfatto di com'è iniziata questa nuova avventura."



Andando su dinamiche più "locali" dopo quattro di amministrazione Zingaretti che bilancio possiamo fare su Regione Lazio?

"Direi un bilancio assolutamente negativo, un esempio su tutti è la gestione della sanità che è sotto commissariamento.Poi possiamo anche parlare della questione immigrazione, gestita malissimo dal Governo e peggiorata delle politiche regionali, o delle politiche di sviluppo di cui non c'è traccia, o dei fondi europei su cui con Zingaretti siamo ancora al "ma quando di comincia?".Francamente mi chiedo con che coraggio l'attuale Presidente possa pensare di ricandidarsi."

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