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Melito, la strana alleanza ribolle e già litigano compagni e camerati

(G.p)Dalla deputata Michele Rostan, eletta nelle file del Partito Democratico ed approdata al movimento dei progressisti Articolo Uno, a Marcello Taglialatela di Fratelli d'Italia, passando per il Popolo della Famiglia, movimento della destra cattolica guidato da Mario Adinolfi, ed alcune liste civiche, espressioni del territorio.
E' questa la composita coalizione, che sostiene la candidatura a primo cittadino di Pietro D'Angelo, esponente del Movimento dei progressisti Articolo Uno, che è stata presentata nel pomeriggio di mercoledì 17 maggio alla stampa ed all'opinione pubblica di Melito, popoloso comune dell'hinterland partenopeo.
Tra i partecipanti al lancio della candidatura dell'ex presidente del consiglio comunale ed ex consigliere del Partito Democratico D'Angelo, c'erano l'arancione Nino Simeone, consigliere 
comunale di Napoli, presidente della commissione infrastrutture lavori, Giuseppe Focone del coordinamento regionale del Popolo della Famiglia e due parlamentari della Repubblica schierati su opposti fronti nazionali a Roma ma uniti a Melito, Marcello Taglialatela,   deputato di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale e Michela Rostan deputata del Movimento dei democratici e progressisti Articolo Uno, che ha affermato di non provare alcun imbarazzo, per questo strano connubio elettorale.
D'altronde, secondo la Rostan, non è stato presentato nessun candidato di Articolo Uno visto che non è presente il simbolo del partito. Il dottore d'Angelo ha aderito ad Articolo Uno ed è un nostro candidato ma si tratta di una coalizione civica, un laboratorio territoriale di democrazia partecipata.
Una coalizione che ho definito la terra dei fuochi della politica con la santa alleanza sinistra estrema destra. Una alleanza che comincia ad avere dei problemi. Anche alla luce del discorso politico di Nino Simeone, consigliere comunale di Napoli, presidente della commissione infrastrutture lavori pubblici e mobilità del comune di Napoli che, a detta di alcuni candidati al consiglio comunale, avrebbe abusato del termine compagni rimarcando la differenza che esiste tra la loro liste le altre.
Come dimostra anche questa breve note di Vincenzo Stravolo, candidato indipendente della lista Popolo della Famiglia Terra nostra che pubblichiamo per intero.

Ieri pomeriggio ero presente al comitato elettorale di Pietro D'Angelo Sindaco di Melito in quanto  candidato indipendente nelle fila della lista "Insieme per Melito" civica composta dall'Associazione Popolo della Famiglia e Terra Nostra. 
Durante il suo intervento Nino Simeone Consigliere - Presidente Commissione Infrastrutture Lavori Pubblici e Mobilità Comune di Napoli ha usato più volte la parola "compagni" e rimarcato la differenza che c'è tra loro ed altri che compongono la coalizione che sostengo Pietro D'Angelo. Compagni un par de balle. Io credevo ed ancora credo che per il bene di Melito le differenze ideologiche che ci sono tra le varie componenti che sostengo D'Angelo erano state messe da parte e che l'importante era solo il bene del territorio, ma Simeone è stata la voce fuori dal coro, ritengo che il suo intervento non sia stato corretto verso il sottoscritto e verso chi come me ideologicamente è lontano anni luce dal suo credo politico. Io sono orgoglioso di stare dalla parte "sbagliata" orgoglioso di credere nei valori di DIO, PATRIA E FAMIGLIA quella famiglia che dovrà essere il centro del progetto politico per la rinascita di Melito e dell'Italia intera.






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