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Mandato d'arresto per Giancarlo Tulliani, cognato di Fini, che risulta irreperibile


Un ordine di arresto è stato emesso a carico di Giancarlo Tulliani, cognato dell'ex presidente della Camera dei deputati nonché ultimo presidente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini, nell'ambito di una tranche dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Roma su una presunta associazione a delinquere, di carattere transnazionale, che riciclava  tra Europa e Antille i proventi del mancato pagamento delle imposte sul gioco on-line e sulle video-lottery (VLT).
 Il provvedimento del giudice per le indagini preliminari  non è stato eseguito: Tulliani è residente a Dubai e risulta irreperibile.
 L'ordine di arresto nasce da un approfondimento investigativo dell'attività d'indagine che aveva condotto il 13 dicembre scorso, all'arresto di Francesco Corallo, Rudolf Theodoor Anna Baetsen, Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Amedeo Labocetta, ritenuti capi e partecipi di un'associazione a delinquere a carattere transnazionale, dedita ai reati di peculato, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il profitto illecito dell'associazione, oggetto di riciclaggio, una volta depurato, secondo chi indaga sarebbe stato impiegato da Francesco Corallo in attività economiche e finanziarie, in acquisizioni immobiliari, e destinato anche ai membri della famiglia Tulliani. Nell'inchiesta è indagato lo stesso Fini per riciclaggio.

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