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Alemanno, unioni civili: una legge imposta violando la costituzione


(G.p)Il premier Paolo Gentiloni dimessosi nella giornata di sabato dal Policlinico Gemelli, ha presenziato un Consiglio dei ministri cruciale perché doveva esaminare i decreti attuativi delle due leggi di riforma più rappresentative, nel bene o nel male, del lavoro svolto dal precedente governo guidato da Matteo Renzi.
Non a caso la prima a lanciare da Twitter un annuncio trionfante sulla chiusura definitiva della legge sulle nozze omosessuali è stata la sottosegretaria alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi per evidenziare la continuità con il governo precedente.
Sembrava secondo la Boschi un traguardo irraggiungibile, invece passo dopo passo l'Italia ce l'ha fatto. Soddisfatto anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando che parla di una svolta, in termini di civiltà per l'Italia.
Monica Cirinnà, madrina della legge, ha precisato come con i 3 decreti legislativi approvati ieri finalmente sono state superate tutte le criticità. Infatti è stato chiarito che le unioni civili potranno essere celebrate anche in nave o in areo se esiste un pericolo per la vita, come già accade per il matrimonio.
Le nozze tra persone dello stesso sesso contratte all'estero saranno riconosciute come unioni civili in Italia.
Una chiara e netta opposizione alla legge Cirinnà arriva da Gianni Alemanno, leader di Azione Nazionale, raggruppamento nato dalla cosiddetta mozione dei quarantenni sconfitti all'ultima assemblea della Fondazione Alleanza Nazionale e promotore insieme a la Destra di Francesco Storace del Polo sovranista.
In una nota, diffusa alla stampa, l'ex sindaco di Roma ricorda come l'approvazione a colpi di fiducia della legge Cirinnà riguardi potenzialmente 67 mila coppie, vale a dire 134 mila persone che rappresentano poco più dell'0,2% della popolazione e gli onori derivanti dall'attuazione della Cirinnà passeranno dai 3,7 milioni di euro del 2016 ai 22.7 del 2025.
Per arrivare con la massima prepotenza a questo brillante risultato -aggiunge Alemanno – sono stati violati, da chi poi ha proposto di modificarla, gli articoli 29 (che prevede l’unica vera famiglia) e 72 (che regola l’iter legislativo) della nostra Costituzione. Con i decreti attuativi appena approvati dal Consiglio dei ministri si cerca di armonizzare il resto dell’ordinamento giuridico a questa nuova legge. Ad esempio, nel codice penale verranno assimilati ‘la parte di una unione civile tra persone dello stesso sesso’ e la categoria del ‘prossimo congiunto agli effetti della legge penale'”.
“Verrà, inoltre, equiparato ‘agli effetti della legge penale’ il termine matrimonio all’unione civile tra persone dello stesso sesso e la qualità di coniuge a quella di parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso. Ancora una volta in Italia, pur avendo uno dei tassi di natalità più bassi al mondo, rimane al palo -conclude Alemanno- l’unica vera famiglia, quella formata da un uomo e una donna”.

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