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CasaPound: liberato Di Stefano, arrestato perché difendeva famiglie italiane


(G.p)Lo scorso 29 settembre, durante l'esecuzione di uno sfratto di due appartamenti del comune di Roma, siti in via del Colosseo al numero civico 73 ci furono momenti di tensione. Le forze dell'ordine, presenti in buon numero in luogo, per rendere esecutivo lo sgombro arrestarono Simone Di Stefano, vice presidente di Casa Pound Italia ed altri 15 militanti del movimento guidato da Gianluca Iannone che cercano di opporsi allo sgombero di due famiglie italiane.
Ieri, Simone Di Stefano è stato scarcerato e dovrà firmare in commissariato una volta al giorno, come ci racconta il collega Antonio Pannullo dalle colonne virtuali de Il Secolo d'Italia, organo della Fondazione Alleanza Nazionale.



È stato scarcerato Simone Di Stefano, vicepresidente di CasaPound, arrestato il 29 settembre scorso mentre cercava di opporsi a uno sgombero di due famiglie italiane da uno stabile in via del Colosseo. I manifestanti si erano opposti allo sgombero salendo sull’edificio e esponendo bandiere italiane in segno di protesta. In quell’occasione CasaPound aveva denunciato il fatto che ad essere stati sgomberati dalla Polizia municipale erano stati «una donna, diabetica e con gravi problemi a deambulare, e una famiglia con un bambino affetto da una disabilità». CasaPound aveva inoltre precisato che «i due nuclei familiari da oltre 30 anni occupavano due piccole case nello stabile del Comune sgomberato. Per lasciarlo avevano chiesto al Campidoglio di trovare loro un’altra sistemazione, anche in un bungalow, purché la famiglia potesse stare insieme. Il Campidoglio meno di un mese fa li aveva convinti a lasciare l’appartamento promettendo una sistemazione in un residence poi risultata falsa e le famiglie sono state costrette a rioccupare». Simone Di Stefano ora dovrà firmare una volta al giorno.

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