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La vera storia di Dario Fo nella Repubblica Sociale Italiana



(G.p) Dario Fo è andato oltre. Il grande attore, il sommo drammaturgo, il regista, lo scenografo, lo scrittore, il pittore, finanche l'impresario. L'uomo di sinistra controcorrente e fuori dal coro, il militante politico senza bandiere di partito. Con la moglie Franca Rame fu tra i principali esponenti di Soccorso Rosso Militante.Una vita a farsi beffe del potere, premio Nobel per la letteratura nel 1997.
Un premio che fece infuriare tanto gli intellettuali italiani.
Morto a 90 anni e sette mesi per problemi di natura polmonare. Era ricoverato da 12 giorni all'ospedale Sacco di Milano. 
Nato a Sangiano il 24 marzo del 1926, da Felice Fo e Pina Rota da famiglia intellettualmente vivace. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, a seguito della chiamata alle armi della neonata Repubblica Sociale Italiana si arruola giovanissimo volontario nelle file dell'esercito repubblichino, prima nel ruolo di addetto alla contraerea di Varese e poi come paracadutista nelle file del Battaglione Azzurro.
La scoperta di questa militanza nelle file della Repubblica Sociale Italiana emerse, per la prima volta, negli anni settanta, scatenando polemiche, querele e processi da parte di Dario Fo che si trascinarono per anni.
Solo in seguito Dario Fo ammetterà e parlerà di questa parentesi, affermando anche che si era arruolato volontario nell'unico esercito esistente, in quanto italiano e non in quanto fascista, solo per non essere deportato in Germania.
Del passato repubblichino di Dario Fo, ci parla con maggiore doviziosa di particolare la collega Ercolina Milanesi con un interessante video che pubblichiamo volentieri.




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