Header Ads


Con Paolo Di Canio contro la dittatura del politicamente corretto



(g.p) Poche e spero chiare parole sulla querelle mediatica del giorno, relativa all'abbigliamento di Paolo Di Canio nel promo di una trasmissione sportiva .
Da parte di un tifoso partenopeo che ancora ricorda il suo fantastico goal in occasione di Napoli Milan il 27 marzo del 1994: Di Canio  fece impazzire la difesa rossonera composta dai centrali Baresi e Costacurta e Panucci e Maldini terzini, con Sebastiano Rossi.
Non posso non schierarmi con lui, abile commentatore sportivo del calcio inglese. La sua unica colpa per gli amanti del politicamente corretto è quella di essere andato in onda in un promo, rilanciato sui principali social network con una polo a maniche corte, rendendo visibile un tatuaggio con la scritta Dux tatuata sul bicipite destro.
I commenti che si sono diffusi sui principali social network sono stati di una banalità unica. C'è chi pone a Sky una domanda : ma nessuno di voi sapeva che Di Canio fosse fascista? Qualcun altro, da fine giurista, ricorda l'esistenza di un delitto: l'apologia di fascismo, prevista e disciplinata dal nostro legislatore con la legge n 645 del 1952 e chi su twitter non trova nulla di meglio da fare che mettere Di Canio a testa in giù.
Da tifoso del Napoli, amante della libertà di vestirsi come meglio si ritiene opportuno rivendico il diritto di Paolo Di Canio, di vestirsi come meglio crede, anche con le polo che evidenziano il bicipite ed il relativo tatuaggio.
Ai troppi sedicenti democratici e agli amanti del politicamente corretto, ricordo che Paolo Di Canio non hai mai nascosto simpatie per la destra sociale, non ha mai nascosta la propria amicizia con Paolo Signorelli, da lui ricordato, non solo partecipando al suo funerale, ma anche nel corso della trasmissione sportiva Guida al Campionato, quando intervenne in qualità di ospite.
In un mondo di nani, Paolo Di Canio è un gigante.

Nessun commento:

Powered by Blogger.