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La provincia di Torino diventa un centro di accoglienza a cielo aperto: Forza Nuova non ci sta


 di Luigi Cortese

Ieri sera la federazione provinciale di Torino ha affisso 2 striscioni contro l’arrivo dei migranti in provincia, uno ad Alpignano e l’altro a Cavoretto.
 Quello di Alpignano recita “EBOLA E COLERA NO GRAZIE”, frase  dal tono forte riferita alla lettera inviata dalla federazione al sindaco dove si chiedevano rassicurazioni in merito allo stato di salute degli immigrati, lettera alla quale il sindaco ha risposto saltando volontariamente questa domanda. Nella nota del movimento si legge “questa situazione sta suscitando non poche preoccupazioni, fino al punto che i cittadini che si sono rivolti a noi per chiedere aiuto, sono furiosi nei confronti del neo sindaco colpevole di predicare l’accoglienza a discapito di tutti gli onesti alpignanesi”.

Mentre a Cavoretto, borgo collinare del Comune di Torino, lo striscione recita “REFUGEES NOT WELCOME”. Presso il borgo di Lavoretto, e precisamente presso l’ex Hotel Parco Europa, nei giorni scorsi sono stati sistemati circa 10 eritrei tra i 18 e i 40 anni, ma la responsabile nominata dalla due cooperative, Carapace e Sanitaria, Ernesta Fusetti ha dichiarato che nei prossimi giorni la struttura sarà presto riempita fino alla capienza massima. Sempre nella nota del movimento si legge “i residenti del borgo sono preoccupati anche perché la struttura scelta è vicinissima ad una scuola, si sono rivolti a noi con fiducia chiedendo a noi di dargli man forte nelle manifestazioni contro questa scellerata scelta”.


La provincia di Torino, secondo i rappresentanti del movimento guidato da Roberto Fiore,  è ormai destinata a diventare un centro di accoglienza a cielo aperto. Infatti,  in quasi tutti i centri cittadini ci sono gruppi di profughi e la preoccupazione dei cittadini trova rifugio nei movimenti identitari come Forza Nuova, abili ad ascoltare le istanze dei cittadini che vivono una situazione di forte disagio sociale. Una signora di Cavoretto, che ha deciso di restare anonima, ci ha dichiarato: è incomprensibile che si vogliano portare una sessantina di profughi qui in questo piccolo borgo. La situazione è inaccettabile e pericolosa per i bambini che la mattina andranno a scuola, questi profughi saranno tutto il giorno in giro a creare problemi in quanto saranno abbandonati nella struttura”. 

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