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Attentato a Nizza, presidio Lega Nord in viale Jenner: "No alla moschea"

(G.p) La Lega Nord per l'indipendenza della Padana, il giorno successivo all'attentato di Nizza, dove sono morte 84 persone travolte da un camion ha organizzato un presidio, al quale hanno partecipato poche decine di persone, tra cui anche Matteo Salvini davanti al centro islamico di Viale Jenner per affermare la propria contrarietà alla costruzione di una moschea fino a quando le comunità islamiche diventeranno trasparenti circa imam, frequentatori e finanziatori del luogo di culto, come ci racconta il quotidiano Il Giorno, con un interessante articolo, che pubblichiamo per intero.



La reazione della Lega Nord all'attentato di Nizza dove sono morte 84 persone travolte da un camion guidato da un franco-tunisino di 31 anni, è in un presidio davanti al centro islamico di viale Jenner a Milano Primo obiettivo dell'iniziativa è "richiamare l'attenzione della giunta e dei cittadini sul delicato tema della costruzione di una moschea in citta'". Presenti i consiglieri comunali Massimiliano Bastoni e Alessandro Morelli; Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e segretario della Lega Lombarda; Davide Boni, segretario della Lega Nord Milano. Hanno spiegato la propria contrarietà alla costruzione di una moschea "fino a quando le comunità islamiche non diventeranno trasparenti, sugli imam, su chi frequenta i loro luoghi di culto, su chi li finanzia, sui loro rapporti con le varie associazioni o gruppi del mondo radicale islamico, fino a che non avverrà tutto questo, a Milano non potrà esserci nessuna moschea".

IL PRESIDIO - "Milano cristiana, mai musulmana" è stato uno degli slogan dei manifestanti. Poche decine i presenti, fra cui ie il segretario nazionale della lega lombarda Paolo Grimoldi. Poi un minuto di silenzio per le vittime dell'attentato di Nizza. Infine, una richiesta che viene da Boni: "Gli islamici dovrebbero firmare l'accordo con lo Stato italiano per il riconoscimento dei diritti fondamentali". Da questo punto di vista, "il problema è loro, non nostro", ha concluso. Una quarantina di militanti della Lega Nord sono stati in presidio accanto all'ingresso della moschea di viale Jenner, dove alle 18 è terminata la preghiera del centro islamico. Con i leghisti sventolano le bandiere del partito mentre a pochi passi i fedeli escono dalla moschea al termine della preghiera.

"Non dico che tutti quelli che frequentano questi centri siamo terroristi, ma è anche vero che da questi centri escono anche dei terroristi e che qualcuno anche da viale Jenner è finito in Bosnia a fare il mujahidin". Per Boni non basta più che "quando succedono queste cose loro esprimano solidarietà" e anche la consigliera comunale Sumaya Abdel Qader "deve prendere una posizione molto più forte, a noi non basta più la solidarietà". Accanto ai rappresentanti politici, anche alcuni cittadini e simpatizzanti. Tra questi una signora con un cartello con la scritta 'non mi avrete mai come schiava. Stop invasione'.

SALVINI: "VIGLIACCHI, AZIONI DA BASTARDI - "Questi sono infami, maledetti e vigliacchi terroristi. Non è guerra, perché schiacciare con un tir bambini di cinque anni è un atto da infame, da codardo, da conigli. Sono atti di bastardi" consentiti in "una Unione europea governata da conigli e da venduti", questa la prima reazione di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord. "Siamo ancora in tempo per accorgercene - ha aggiunto - Serve ancora un risveglio culturale prima ancora che militare. Se vuoi dialogare con uno che non vede l'ora di prenderti a bastonate, è un dialogo idiota. Con questo Islam non è possibile nessun tipo di dialogo. Vorrei sapere che cosa ne pensano i buonisti. Questi o sono idioti o sono complici".

MARONI: "REAGIRE CON DUREZZA" - Nel suo messaggio di cordoglio per la strage di Nizza, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha affermato che bisogna "reagire con forza e durezza". "Esprimo il dolore e il cordoglio mio personale e del governo della Regione Lombardia per le vittime innocenti dello sconvolgente attentato terroristico di Nizza. Ma le parole non bastano più", ha scritto Maroni su Facebook. "È dovere morale di tutti noi - ha proseguito - reagire con forza e durezza, per riaffermare il valore della nostra civiltà e della vita. Europa sveglia".

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