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Giacinto Reale: anche io oggi in piazza con Casa Pound

(G.p) Che ci facevano, in piazza, un avanguardista del calibro di Mario Merlino ed un ex dirigente missino come Giacinto Reale tra migliaia di giovani partecipanti alla manifestazione nazionale di Casa Pound?
Con un interessante articolo, ce lo spiega Giacinto Reale, prezioso collaboratore di fascinazione ed autore di un interessante libro intitolato Racconti squadristi, se non ci conoscete... 



Che ci facevano stamattina, in piazza, un (ex) Avanguardista ed un (ex) Missino tra migliaia di giovani e tartarughe pettorali e bandieresche ?
Da ragazzi, hanno a loro volta militato in “squadre” contigue eppur distanti, nell’unica occasione di (inconsapevole) incontro si sono trovati su due fronti diversi, quel 16 marzo del ‘68 all’Università di Roma (anche se uno dei due più per caso che per convinta scelta), non di rado tra i loro compagni di squadra è volato qualche cazzotto e qualche insulto in anni lontani
E poi, stamattina, erano “circondati” dai giovani: ci volevano almeno sette di loro per fare l’età dei nostri due “reduci”, e si capiva che li guardavano come sempre i giovani hanno visto chi “c’era prima”: simpatia mista a un che rimprovero per errori veri o presunti, per cose non fatte che si dovevano fare e altre fatte che si dovevano evitare...
Beata sicurezza dei giovani ! Ce l’avevano anche i nostri due, ai loro tempi: uno, nella sua Bari, irrideva i fascisti “di regime” che lì abbondavano, l’altro, nella Capitale, qualche critica non la risparmiava ai “repubblicani” per come era andata a finire, dalle parti del lago di Como
E’ un classico, è sempre stato così. Valga per tutte la testimonianza di un giovane gufino: 
“...mettemmo sotto mira gli squadristi, incolpandoli di aver fatto le cose a mezzo...... Con la sicumera che dà la prima ombra dei baffetti sul labbro, gli domandavamo: “Perché non avete fatto questo ? O quest’altro ? Tutti interrogativi che poi posero a noi quelli della terza generazione, senza che mai riuscissimo rispondere decentemente”. 
Stamattina, comunque, erano lì, insieme ed insieme agli altri, per “esserci” e “testimoniare” (tutto rigorosamente tra virgolette), e questa è forse l’unica risposta alla domanda iniziale
Potrei aggiungere che sul piano dei sentimenti, occorreva esserci perchè che i ragazzi di Casa Pound sono stati fatti oggetto, nell’ultima settimana, di vili aggressioni fisiche e ancor più vili mediatiche, e su un piano più politico che Casa Pound è –e ciò che più conta “appare” come- l’unica realtà erede del mondo neofascista. 
Gli altri pur rispettabilissimi Gruppi hanno, ad oggi, una minore capacità di immagine e mobilitazione...per loro l’augurio di crescere. 
Quasi dimenticavo: il corteo...
Bello, numeroso e “partecipato”.....tranquillo come doveva essere nelle intenzioni degli organizzatori: un’occasione per ritrovarsi, anche con presenze da fuori Roma, in quella che è stata una festa
Una italianissima “festa”, da replicare anche altrove....ci sono altri “reduci” che aspettano, e con loro tanti altri giovani e giovanissimi

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