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E Pansa perse le tracce di Stefano Delle Chiaie....

(G.p)C'erano stati due tempi nella storia di Avanguardia. Il primo risaliva alla fine degli anni Cinquanta e alla prima metà dei Sessanta. Allora il leader era Stefano Delle Chiaie, un estremista nero che nel 1970 aveva trentaquattro anni, chiamato "Il Caccola" perché basso di statura. L'avevano denunciato una infinità di volte, spesso fermato, condannato e poi assolto dall'accusa di ricostruzione del Partito nazionale Fascista. Un giorno svanì nel nulla o forse si ritirò a vita privata. E la sua Avanguardia di sciolse.
Il giornalista e scrittore Gianpaolo Pansa, nel suo contro storia d'Italia, la Destra siamo noi, da Scelba e Salvini, erroneamente parla di un Delle Chiaie svanito nel nulla, ritirato a vita privata.
Infatti, passò il suo tempo in attività privatissime, tanto da: 1) essere indagato per la strage di Piazza Fontana, avvenuta il 12 dicembre del 1969, 2) partecipare, in qualità di braccio destro alle attività del Fronte Nazionale del comandante Junio Valerio Borghese, 3) essere riferimento per migliaia di partecipanti alla rivolta di Reggio.
Da svanito nel nulla, incontrò personaggi del calibro di Juan Domingo Peron, presidente della Repubblica Argentina, lo scrittore e il politico Leon Degrelle, fondatore del rexismo, movimento nazionalista di ispirazione cattolica, politicamente vicino al fascismo, l'ammiraglio Luis Carrero Blanco, il numero due del regime franchista, Francisco Franco, il generale  Augusto Pinochet.
Da svanito nel nulla, è leggendaria la sua intervista, rilasciata a Enzo Biagi, in Venezuela.





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