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Salvini si è rottamato a Roma. Rispunta il simbolo della Lega

(G.p) Il felpato Matteo Salvini rottama Noi con Salvini. Il movimento politico fondato dal leader leghista per allargare gli orizzonti politico culturali del Carroccio al Centro ed al Sud del paese non ha funzionato.
Una evidente prova di questo flop è arrivata da Roma. Secondo gli ultimi sondaggi elettorali, Salvini non piazzerebbe nemmeno un consigliere comunale in Campidoglio e cosi il segretario è costretto a prendere in prestito il nome del suo partito.
Infatti i fans romani di Salvini correranno sotto le insegne della Lega, senza ovviamente parlare di Nord, e come capolista avranno Irene Pivetti, ex presidente della Camera dei deputati durante il governo Berlusconi I.
Di questo flop politico di Noi con Salvini ci parla il collega Raffaele Porrisini con un interessante articolo pubblicato da Italia Oggi, quotidiano giuridico, economico, politico che pubblichiamo per intero.


Se nemmeno Matteo Salvini crede più di tanto in Noi con Salvini, significa che qualcosa non ha funzionato in quel movimento politico fondato dallo stesso leader leghista per allargare il raggio d'azione del Carroccio al centro ed al sud Italia. Una piccola grande prova di questo flop arriva dalla capitale, da quella Roma in cui si sta consumando il braccio di ferro per la leadership anti renziana ed anti grillina tra Salvini e Giorgia Meloni da una parte e Silvio Berluscnoni dall'altra, che proprio ieri dalle colonne del suo Il Giornale ha rilanciato la missione moderata di Forza Italia.
Ebbene proprio nella Roma ladrona tanto avversata dal senatur Umberto Bossi, proprio nella città in cui Salvini ha deciso di metterci la faccia e per primo ha fatto saltare la candidatura unitaria di Guido Bertolaso, il movimento Noi con Salvini si volatilizza.
O meglio, dato che i sondaggi lo inchiodano a percentuali irrisorie con le quali non piazzerebbe nemmeno un consigliere in Campidoglio, il segretario del Carroccio si vede costretto a prendere in prestito il nome del suo partito.
I salviniani a Roma correranno infatti sotto un nuovo simbolo dove campeggia innanzitutto il nome Lega con l'intermezzo di un Noi con scritto così piccolo da non essere quasi visto seguito da un Salvini rilanciato a carattere cubitali.
Insomma l'importante è che si legge che c'è la Lega e che c'è Salvini, con buona caratterizzazione ancora più leghista. Salvini è andato a ripescare dagli archivi della Prima Repubblica uno di quei nomi della primissima Lega Nord che parlava di indipendenza della Padania e apostrofava la capitale come la regina di tutti i mali del paese.
Parliamo ovviamente di Irene Pivetti , ex presidente della Camera in quota Carroccio nel primo governo Berlusconi più di venti anni f, che dopo alterne esperienze politiche e un'avventura professionale legata alla Cina, si è convertita al verbo salviniano rimettendosi in campo come capolista romana di Lega Noi con Salvini.
Peccato che la lista capeggiata dalla Pivetti, come raccontato qualche giorno fa dal Tempo, stia diventando un ricettacolo di ex parlamentari, consiglieri municipali uscenti, assessori della giunta Alemanno, trasformisti e vecchi mestieranti della politica romana con simpatie a destra.
La guida del movimento Noi con Salvini nella capitale e nel Lazio è stata affidata al capogruppo al Senato Gian Marco Centinaio, il quale però sembra più interessato alla sua Pavia che non alle beghe capitoline.
Cosi la dirigenza salviniana a Roma è appannaggio di ex luogotenenti aennini come Barbara Saltamartini, Souad Sbai, Barbara Mannucci e Fabio Sabbatani Schiuma, mentre c'è chi, come l'ex consigliere comunale Marco Pomarici e quello comunale Luca Aubert è già tornato all'ovile in Forza Italia, sponda gasparriana.
Per metterci una pezza a Salvini non resta quindi che utilizzare il brand Lega senza parlare di Nord, ovviamente rottamando quello di Noi con Salvini.






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