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Letti da noi 6/ Racconti squadristi

Per la sesta puntata della rubrica Letti da noi, Alessandro Alberti, prezioso collaboratore di Fascinazione ed autore di Radio Alternative, un interessante libro sulla storia delle radio libere di destra, in esclusiva per i  nostri lettori, recensisce  Se non ci conoscete... Racconti squadristi, collana la Testa di Ferro, AGA editrice,l'ultimo libro di Giacinto Reale, di cui consiglio una attenta ed approfondita lettura.



Se non ci conoscete..." Racconti squadristi. Dopo un periodo di ricerca e studio è finalmente disponibile il libro di Giacinto Reale inerente il tema del diciannovismo che ha un suo preludio nelle gesta degli Arditi durante la prima Guerra mondiale e la presa di Fiume da parte dei medesimi guidati da Gabriele D'Annunzio.
 Esperienze che daranno vita e azione a un movimento di cui gli Arditi ma non solo, saranno i protagonisti assoluti: i Fasci italiani di combattimento. Fondati il 23 marzo 1919 da Benito Mussolini e altri coprotagonisti provenienti dalle più disparate realtà politiche: anarchici, repubblicani, nazionalisti tutti uniti dallo spirito interventista. Il testo ha come titolo "Se non ci conoscete..." Racconti squadristi fa parte della collana La testa di ferro di AGA editrice.
 L'autore utilizza come titolo la prima strofa di uno stornello squadrista, che allo stesso tempo indica al lettore l'intento del libro. Quello appunto di far conoscere. È rivolto in particolare a chi affronta questa tematica non avendo sufficiente conoscenza storica inerente ai fatti accaduti nel quadriennio 1919-1922 meglio conosciuto con il termine di "primavera di bellezza". La formula utilizzata è quella del romanzo storico. Una scelta non casuale come vedremo in seguito.
 Trattasi di racconti che hanno come protagonisti personaggi veri o di fantasia che ruotano attorno a figure di spicco e con forti personalità, come Leandro Arpinati, Ferruccio Vecchi, Guido Keller, Alessandro Pavolini, Giuseppe Solaro.
 Ambientati in cinque diverse realtà: Bologna, Milano, Fiume, Firenze e Torino. In queste pagine il fenomeno dello squadrismo viene perciò descritto tramite il sentimento di chi lo animo', mixando emotività dei protagonisti a fatti realmente accaduti. L'amalgama ottenuto è decisamente avvincente e di facile comprensione.
 Un libro di cui c'era necessità, poiché va da sé che, mentre nei libri scolastici questo periodo viene liquidato come estremamente negativo, colpevolizzando unilateralmente gli squadristi, nel libro di Reale troviamo un lavoro più articolato, documentato, che non presta il fianco a strumentalizzazioni di sorta.
 Spesso infatti abbiamo letto delle violenze esercitate da una sola parte. In questo volume invece, troviamo azione e reazione delle parti in conflitto. Lo scrittore narra le vicende con linguaggio morbido e scorrevole in cui la cura del dettaglio si rivela essenziale. Non mancano cenni agli usi e costumi del tempo, calando in questo modo il lettore nell'atmosfera più idonea alla comprensione e alla curiosità.
 Le imprese avventurose, gli scontri, la passione e la gioia del coraggio che si respirano nei racconti squadristi, si scontrano spesso tragicamente anche per la realtà socialista che allo squadrismo si contrapponeva.
 Una realtà quella socialista spesso influenzata e a volte persino guidata dal bolscevismo dilagante proveniente dalla Russia. Emblematica è in uno dei racconti la presenza di un agente russo che agitava i più facinorosi durante i comizi socialisti, che spesso sfociavano in cortei violenti. A farne le spese erano soprattutto gli interventisti, i commercianti, i nazionalisti, i fascisti e chiunque fosse bollato come borghese. Da qui le pronte reazioni squadriste con le note spedizioni punitive. A tal proposito c'è da sottolineare che i fascisti, partendo inizialmente da una posizione di inferiorità numerica, spesso montavano sui loro camion armi pesanti come mitragliatrici e mortai, così da poter colpire da una posizione di superiorità militare. Il romanzo si snoda attraverso agguati spesso mortali, zuffe, sparatorie. Ma anche il coinvolgimento umano e talvolta romantico degli attori avrà un suo spazio importante. Così come determinanti furono i cosiddetti riferimenti letterari di molti squadristi, considerati propedeutici all'azione, ovvero i libri di avventura di Emilio Salgari. Molto diffusi tra i giovani che stravedevano per il coraggio della tigre della Malesia e del fido Yanez e si addolcivano il cuore pensando alla bella Lady Marianna. Un libro quindi ben strutturato in cui i personaggi storici acquisiscono un aspetto più realistico. La grande capacità di Giacinto Reale è stata quella di sintetizzare le sue ricerche e conoscenza in materia, donando così un volto più credibile ai protagonisti specie quelli più noti. Molti di loro sono stati giornalisti e/o scrittori. Molto citato il Capitano Ferruccio Vecchi scrittore anche di romanzi storici oltre ad essere il direttore del giornale L'Ardito. Fu lui tra l'altro a presiedere il raduno di Piazza Sansepolcro in cui vennero fondati i Fasci italiani di combattimento. Nei vari racconti è quello che compare di più. Questo testo in virtù della formula romanzata scelta da Reale è diretto in particolare ai più giovani che vogliono approfondire l'argomento o affrontarlo in un'altra ottica rispetto alle esposizioni dei libri di scuola. Utilizzando il metodo del racconto, l'autore slega il contesto storico dalla pesantezza -seppur necessaria in un secondo momento, quando l'interesse seminato nel campo dei lettori comincerà a dare frutti - della illustrazione saggistica, rendendolo fruibile a tutti. Un'operazione intelligente per appassionare il pubblico ad un tema da sempre molto caro a Giacinto Reale il quale ha già in lavorazione un'antologia memorialistica e documenti squadristi oltre a una Storia del quadriennio 1919-1922.

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