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Lamezia Terme militanti Casapound-Sovranità lasciano il movimento

I militanti di Casapound e Sovranità Antonio Muraca, Felice Antonio Zaffina, Carmen Bilotta e Giovanna Raso, comunicano l’uscita dal movimento politico guidato da Mimmo Gianturco. “Una serie di motivi importanti - precisano - che hanno fatto venire meno la fiducia nel progetto e soprattutto nella persona di Mimmo Gianturco”. Una decisione a loro dire presa per impossibilità di svolgere funzioni attive nel movimento e scelte “incondivisibili” tra ci la fusione con il partito Forza Nuova.


“Dopo le elezioni amministrative che ci hanno visto trionfare riuscendo nel miracolo di ottenere un rappresentante all'interno del Consiglio Comunale, abbiamo constatato l'impossibilità di svolgere funzioni attive nel movimento politico. Le scelte fatte fino ad oggi non hanno mai tenuto in considerazione la nostra volontà e abbiamo dovuto sottostare ad una serie di scelte incodivisibili, tra le ultime la fusione con il partito Forza Nuova. Noi crediamo in una politica di confronto, dove i militanti possano dire la propria e questo purtroppo nel movimento non è mai avvenuto.


Le scelte sono esclusivamente fatte da Mimmo Gianturco che nell'ultima di fattispecie non ci ha nemmeno interpellato per chiedere il nostro parere in merito all'accorpamento dei militanti di Forza Nuova. Noi non abbiamo la presunzione di dover scegliere, ma ci sarebbe piaciuto confrontarci sulle tematiche in modo "democratico" ricevendo quella considerazione che pensiamo di esserci meritati, dopo una battaglia lunga e stremante come la campagna elettorale, in cui ci siamo autofinanziati e resi protagonisti di una scalata che ha condotto Gianturco all'interno del Consiglio Comunale.


Come dire ci sarebbe piaciuto sentirci dire una sola parola: “grazie”. Non ci è mai stata data possibilità di poter portare le istanze che i cittadini ci presentavano in consiglio comunale perché il Direttivo di cui inizialmente facevamo parte salvo poi essere smantellato da Gianturco non ha mai tenuto in considerazione le nostre proposte. Le riunioni fatte avevano solo la funzione di comunicarci cosa il Gianturco sceglieva di fare e senza nemmeno chiederci il parere ce le sottoponeva e le portava in Consiglio. Alcune delle sue proposte non le abbiamo condivise perchè le riteniamo fatte solo per aumentare il consenso elettorale e non le vedevamo utili per la collettività. A nostro parere la politica non può essere solo critica verso l'amministrazione, ma deve essere anche collaborazione attiva e ricerca di soluzioni che diano risposte al territorio e ai cittadini. Dopo una serie di valutazioni fatte ci dispiace molto dover lasciare un percorso intrapreso con fierezza e orgoglio, ma le circostanze create dalle scelte del Gianturco non ci lasciano alternativa se non quella di dissentire. La nostra volontà di essere attivi e partecipi alla vita politica della città non si fermerà qui. Dopo l'esperienza fatta concludono - riteniamo di poter andare avanti, e siamo disposti a confrontarci con tutte quelle forze sane che vogliono il bene di Lamezia Terme e dei lametini


(Fonte Il lametino)

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