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Francesco Storace,al centro destra la Capitale non interessa affatto:inseguono solo l'egemonia tra di loro

(G.p) Mancano davvero poco tempo alle fatidiche elezioni per il sindaco di Roma ed il rinnovo del consiglio comunale della città eterna. Sono potenzialmente ancora 4 i candidati dall'area di centro destra, Guido Bertolaso, sostenuto da Forza Italia, Giorgia Meloni, da Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale e da Noi con Salvini, costola centromeridionale della Lega Nord per l'indipendenza della Padania, Alfio Marchini, sostenuto dal Nuovo Centro Destra e da alcune liste civiche ed infine Francesco Storace, sostenuto da la Destra e ad Azione Nazionale, formazione politica in cui milita l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Davvero troppi quattro candidati per l'area di centro destra. Elevato è il rischio di un trionfo del Movimento Cinque Stelle che candida Virginia Raggi o del Partito Democratico e del centro sinistra che clamorosamente non pagherebbe, in termini politici, il malgoverno della giunta Marino.
Francesco Storace, aspirante primo cittadino della città eterna, ad onor del vero, ha cercato, con insistenza un dialogo, con gli altri aspiranti primi cittadini, cercando di arrivare ad un accordo, per una forte candidatura unitaria.
Ora dalle colonne de il Giornale d'Italia, il collega Francesco Storace, con un interessante articolo, che proponiamo per intero, è giunto ad una amara conclusione: al centro destra non interessa il governo della Capitale, inseguono solo un discorso egoistico di egemonia tra di loro.


Devo dire che negli ultimi giorni, sono stato a tratti divertito dalla lettura delle varie prese di posizione di Giorgia Meloni. Donna per nulla ciarliera, ha quel guizzo di intelligenza strafottente che la rende simpatica ai suoi aficionados, che giustamente vanno in adorazione ogni volta che compare. E, al contrario dei meno folti tifosi di Guido Bertolaso, sono disposti a perdonarle ogni svarione, come quello sulle dimissioni della Mogherini perché si è commossa per la strage di Bruxelles. Recentemente è capitato di vedere una lacrima anche sul viso di Obama per i bambini assassinati a Newtown. Nessuno al mondo si è permesso di pretendere il trasloco dell'inquilino della Casa Bianca.

Ieri, questa volta da Milano, la Meloni ha però rivolto, con fare decisamente più pomposo, quello che ha definito "l'ultimo appello al centrodestra" per la sua candidatura romana. Speriamo che sia davvero l'ultimo, e comunque non riguarda certo noi, che ancora conserviamo quel sottile gusto per la dignità di una comunità.

Abbiamo atteso con pazienza, dalle Idi di Marzo, una spiegazione sulla strategia per la Capitale. In fondo, io mi sono candidato solo dopo il rifiuto della Meloni a scendere in campo. Lei, il 30 gennaio; io, il 31. Due mesi in cui ho incontrato migliaia di romani, si sono formati oltre cento comitati "Storace sindaco"; ora "scende in campo" lei e quantomeno uno si sarebbe aspettato una telefonata per tentare di concordare una strada comune. Niente. Dieci giorni non sono stati sufficienti per uno squillo. Del resto, aver effettuato un sondaggio tra i suoi iscritti indicando tra le possibili opzioni persino la scelta proMarchini ed escludendo la mia, la dice lunga (dopo aver indicato persino la Dalla Chiesa...). Così come l'atteggiamento riservato allo stesso Berlusconi.

Scrivo comunque - due volte - a lei e a Bertolaso e Marchini, che non rispondono alla proposta di incontro, quasi che avessi chiesto loro di andare a fare una rapina chissà dove. Il solo Marchini si limita ad una dichiarazioncina, giusto per educazione.

Risultato: andate al diavolo, e non cercateci proprio. Neppure se andate al ballottaggio, che siete peggio degli altri. Non vi interessa Roma, ma solo l'egemonia.

Ognuno dei tre paga sondaggi fasulli - perché altrimenti non si spiegherebbe come tutte queste "domande" agli elettori hanno sempre risposte diversissime fra loro - per piegare l'altro; e poi magari fingere pure di chiedergli l'alleanza.

In realtà, non gliene frega nulla di questa città. Il potere che inseguono è quello che sperano di ricevere alle politiche, hanno il terrore di governare Roma. In una situazione così caotica, la Meloni e gli altri - se davvero aspirassero al Campidoglio - dovrebbero cercare voto su voto ogni possibile alleato. Invece ne parlano male; oppure dicono una cosa pubblicamente e scolpiscono per sms l'esatto contrario.

È una pratica che ci interessa davvero poco. Da dopo Pasqua ve ne accorgerete. Ho sbagliato a darvi confidenza.

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