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Saluto romano a Palazzo Marino, condannato a 40 giorni Gabriele Leccisi

Un mese e dieci giorni di reclusione, con pena sospesa. Questa la condanna decisa dai giudici dell'unicesima sezione penale del Tribunale per l'avvocato Gabriele Leccisi, che l'8 maggio 2013 fece il saluto romano nell'aula del Consiglio comunale di Milano, scatenando una bagarre in aula. Secondo il giudice, Leccisi avrebbe violato l'articolo 2 della legge Mancino, che punisce chi nel corso di riunioni pubbliche "compia manifestazioni esteriori" tipiche di associazioni o movimenti che si richiamano al fascismo. Il pubblico ministero Piero Basilone aveva chiesto per l'imputato due mesi di reclusione e 150 euro di multa. Gabriele Leccisi è figlio di Domenico Leccisi, il politico che nel 1946 trafugò la salma di Benito Mussolini "per donare alle spoglie più degna sepoltura". 
Gabriele Leccisi l'8 maggio 2013 era in aula a Palazzo Marino per protestare contro la gestione da parte del Comune dei campi di accoglienza per rom e sinti. L'avvocato partecipava alla riunione in qualità di rappresentante del Circolo culturale Domenico Leccisi, ammesso come osservatore insieme con altri militanti di due associazioni di estrema destra che si erano dati appuntamento davanti a Palazzo Marino. All'inizio della seduta alcuni consiglieri comunali di centrosinistra avevano chiesto che uscissero dall'aula: a quel punto l'avvocato replicò facendo il saluto romano, come chiaramente mostrato in un filmato. Si era scatenata quindi una bagarre, che aveva costretto a interrompere i lavori. Il pm Piero Basilone aveva aperto quindi un'inchiesta indagando Leccisi, poi rinviato a giudizio.
fonte: la Repubblica


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