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In ricordo di Paolo Signorelli -4. Mancinelli: Forza Uomo, la sua voce dalle carceri del sistema

In questi giorni sono stato particolarmente "ingorgato", tra impegni di lavoro e un evento culturale che porta oggi a Potenza tre giovani colleghi, al tempo stesso amici e, in stagioni diverse, allievi, a presentare i loro libri su temi importanti come l'Isis e la destra identitaria. Leggo quindi soltanto ora il bel contributo di Francesco Mancinelli con il suo personale ricordo di Paolo Signorelli e, riprendendo un'antica consuetudine, lo promuovo a post autonomo.
di Francesco Mancinelli 
Ho qui tra le mani, il suo libro di disegni in inchiostro di china , poesie e scritti vari, lettere, ( FORZA UOMO ) , tutto composto quasi clandestinamente nei bracci di Rebibbia tra il 1982 ed il 1984. Da quel libro, con alcuni Camerati di Viterbo, tra cui i nipoti, ricavammo dei poster su carta filigranata di pregio, che facemmo stampare e che distribuimmo a centinaia di copie ( … altrettanto clandestinamente ) in tutta Italia. Era l’unico modo che avevamo per contrubuire alla lotta per la Sua liberazione, anche perchè mentre sulle Sue spalle piovevano condanne all’ergastolo, e le procure inquisitrici di Bologna, Firenze e Roma si sbizzarivano per avviarlo ad ulteriori pene, l’ambiente istituzionale codino “di destra ” lanciava le campagne per la doppia pena di morte" …. Ricordo le veglie di fronte al carcere di Parma, i Solstizi incardinati e dedicati alla Sua detenzione, i manifesti siglati da tutte organizzazioni dell’antagonismo nazional-rivoluzionario , lo sciopero della fame del 1987 attuato insieme ai Radicali, gli interventi nelle assemblee pubbliche, tra gli sguardi increduli dei compagni, per cercare proprio con loro, “un dialogo” costruttivo sul tema della giustizia giusta.
Poi ricordo la Sua liberazione, le cene a casa di Claudia, e Paolo piu’ giovane e ardito che mai, ributtarsi giu’ nella battaglia; aggirarsi curioso tra gli stand della Festa del Fronte della Gioventu’ a Siracusa nel 1990, nelle conferenze dei circoli culturali di area , nelle presentazioni di libri in tutti Italia, nei ripetuti ed inutili tentativi di natura ” partitica “.
La casa di Marta, (…là dove la Terra è Rossa), meta di pellegrinaggi di almeno due-tre generazioni, per andare a parlare con il ” Signor Ideologo ” il Professore Nero, e farci dare qualche buon consiglio. E tutto finiva tra risate , canti e vino a volontà , perchè per Paolo l’unico vero progetto era solo nel Radicamento della Comunità, nella Sua Gente.
Ricordo la presentazione di un libro su Drieu la Rochelle organizzato dal gruppo di AR, e Freda vedendo entrare Paolo , si alzo’, lo saluto e gli diede in modo gentile e signorile il posto centrale al tavolo degli oratori. In sala presenti Giano Accame e il Prof. Giuliano Borghi.
Paolo ha bruciato l’alloro in segno propiziatorio, alla mia Festa ” Pagana ” di pre-matrimonio, in una serata magica ed indimenticabile.
Non ha mai mollato, neanche durante la sua malattia, e sempre con “il disincanto” adamantino della Sua Forza , sbeffeggiando la consuetudine .. è andato avanti fino a due-tre giorni ad allertare, ad incazzarsi, ad indicare a tutti la perfetta via.
Fino alla fine.
Riporto per chiudere la Sua invocazione finale tratta dal libro “Forza Uomo” …
Speriamo di poter esser almeno degni delle Sue parole.
Non puoi avvertire imbarazzo dinanzi ad alcuni miei scritti che rappresentano una proiezione impoverita di taluni stati d’animo che sono umani , Claudia.
Nessun limite è stato travalicato.
La riappropiazione dell’umano costituisce la meta che si vuole raggiungere, una riappropiazione dovuta, dopo la devastazione disumanizzante operata dagli adoratori del vitello d’oro….Il Viaggio è al termine ? No, Claudia, non vedo dietro alle mie spalle cio’ che un tempo vedevo: sono sul ciglio dell’Abisso, ma non c’è in me vertigine, non c’è pericolo di precipitare.
Posso guardare al cielo e al sole senza timore alcuno per la tenebra che è in fondo al precipizio.
Io vedo ormai, come Tu vedi, solo ” riflessi luminosi “. E questo, come Tu dici è il segno della Vittoria.
…. No, non si possono imprigionare il sole e l’aria ed il vento.
Lo si gridi con forza, senza timore, con determinazione fideistica, cosicchè l’eco ampli il grido affidandolo alla Storia …

CIAO PROFESSORE !!

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