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Bologna, 8 novembre: sabotaggi notturni e blocchi stradali non fermano la marea leghista

(G.p) Questa mattina, a Bologna, è in corso la manifestazione Liberiamoci e ripartiamo organizzata dalla Lega Nord per l'indipendenza della Padania, alla quale hanno aderito anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale, Francesco Storace, segretario nazionale de la Destra e l'ex premier Berlusconi.
La sinistra antagonista bolognese dei centri sociali e dei collettivi ha organizzato ben 4 cortei, promettendo l'assalto a piazza Maggiore, luogo della manifestazione leghista. Intanto nel corso della notte c'è stato un sabotaggio alla linea ferroviaria ad alta velocità: è caduto così nel vuoto l'appello contro la violenza lanciato dal sindaco e dall'Anpi. Chiara la rivendicazione del sabotaggio con una scritta a terra con la vernice rossa: "Sabotiamo un mondo di razzisti e di frontiere". Un chiaro messaggio alla Lega Nord e al suo leader Matteo Salvini e a tutto il centrodestra che partecipa alla manifestazione con i leader di Forza Italia e Fratelli d'Italia sul palco. Tutt'intorno, una città blindata: l'area rossa che divide il popolo leghista dai manifestanti è di 700 metri. Centinaia gli agenti schierati in centro fin da ieri sera. Almeno quattro i cortei antagonisti pronti a farsi sentire in diversi punti della città.
E sono cominciati subito gli scontri con la polizia, al presidio di via Stalingrado, il nodo urbano che dalla tangenziale e dall'autostrada porta in centro. Un migliaio di manifestanti, radunandosi sul ponte della strada, hanno bloccato il traffico, mandando in tilt la circolazione sui viali. Gli elicotteri sorvolano la zona, decine di camionette della polizia sono schierate in più punti del centro. Un altro presidio è alla stazione. Gli antagonisti candiscono slogan contro Salvini e la Lega. Uno striscione avverte: "Salvini alle zecche stai attento, a Bologna ancora fischia il vento". Attorno a mezzogiorno sono partite le prime cariche in via Stalingrado, quando uno dei cortei che protesta contro la manifestazione della Lega ha tentato di forzare il blocco prima dei viali di circonvallazione.
Salvini non si lascia intimidire: "Non chiediamo il permesso alle zecche". "Non è normale che per manifestare in una piazza bella di una città aperta, libera, democratica e generosa si debba chiedere il permesso a qualche zecca da centro sociale che di notte danneggia una linea ferroviaria lasciando a piedi decine di migliaia di persone. Spero che qualcuno finisca in galera e che ci sia una ferma condanna da parte di tutti". Lo ha ribadito Matteo Salvini, da piazza Maggiore, commentando il sabotaggio alla linea ferroviaria. "Si può non essere d'accoro con la Lega e Salvini ma non distruggere le ferrovie".

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