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Filippo Corridoni, 100 anni dopo. Un rivoluzionario tricolore


Il 23 ottobre 1915, colpito da soldati austro ungarici, cadeva al fronte, Filippo Corridoni, giovane sindacalista marchigiano, una delle figure più originali ed interessanti del movimento operaio italiano.
Appena ventottenne, era già stato un protagonista delle lotte operaie a Milano, su posizioni rivoluzionarie e si si era schierato, senza se e senza ma, con un forte slancio patriottico, a favore dell'intervento italiano nel primo conflitto mondiale
Allo scoppio della prima guerra mondiale Corridoni si presentò volontario per il fronte e poco prima della partenza mandò un saluto a Mussolini: Carissimo, fra pochi istanti partiamo per la linea del fuoco. Viva l'Italia! In te bacio tutti i fratelli delle battaglie di ieri sperando nell'avvenire »
Fu  ucciso un secolo fa durante un attacco alla famosa Trincea delle Frasche, nei pressi di San Martino al Carso, oggi provincia di Gorizia.
Oggi sono previste diverse iniziative in ricordo del sindacalista rivoluzionario. A Roma, oggi pomeriggio, sarà presentato il libro Sindacalismo e Repubblica, di Filippo Corridoni, edito da Idrovolante, in via Giovanni Da Procida, con inizio alle ore 16. Interverranno il curatore Paolo Martocchia, lo scrittore Roberto Alfatti Appettiti, Daniele Dell'Orco, Stefano Conti, il giornalista Massimo Visconti ed Taddeo Albanese, sindacalista dell'Unione Generale del Lavoro.

L'Iniziativa di CasaPound

In 80 città d'Italia, Casa Pound Italia, ha affisso striscioni in memoria di Filippo Corridoni, nel centenario della morte. Anche ad Arezzo, come ci riporta Arezzo notizie, portale di informazione locale, con un interessante articolo che proponiamo nella sua interezza.

Striscione di CasaPound in memoria di Filippo Corridoni nel centenario della morte
(Tratto da Arezzo Notizie)


Tutto bisogna sacrificare, tutto bisogna osare”. È questa la citazione di Filippo Corridoni impresa negli striscioni che i militanti di CasaPound Italia hanno affisso ad Arezzo e in altre 80 città italiane per commemorare il centenario della morte del sindacalista. Patriota e convinto interventista, partito volontario per il fronte allo scoppio della Grande Guerra benché malato […]

Tutto bisogna sacrificare, tutto bisogna osare”. È questa la citazione di Filippo Corridoni impressa negli striscioni che i militanti di CasaPound Italia hanno affisso ad Arezzo e in altre 80 città italiane per commemorare il centenario della morte del sindacalista.
Patriota e convinto interventista, partito volontario per il fronte allo scoppio della Grande Guerra benché malato di tisi, Corridoni si distinse al fronte per la totale dedizione all’Italia, che lo portò il 23 ottobre 1915 a cadere colpito dal fuoco nemico mentre assaltava la Trincea delle Frasche. 
“Filippo Corridoni – spiega Cpi – è l’esempio di un uomo che seppe donare se stesso per fare la patria più grande, da ricordare in un’epoca in cui troppi preferiscono fare il contrario. Ma è anche l’esempio di un uomo che seppe coniugare nazione e lavoro: oggi che in Italia si fa largo una crescente voglia di sovranismo, è bene ricordare che la battaglia nazionale e la battaglia sociale vanno sempre combattute insieme”.

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