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Sentinelle in piedi, stavolta la sinistra sceglie l'ironia e manda in piazza caramelle e tagliatelle

Nuova veglia delle Sentinelle in Piedi sabato pomeriggio, 26 settembre, in piazza Vittoria a Brescia. Hanno manifestato in 150, con un'affluenza in leggerissimo calo rispetto alla manifestazione precedente, in silenzio e con i libri in mano. Gli ultra conservatori protestano contro le unioni civili e, più in generale, quella che definiscono «la deriva gender» della scuola italiana con l’introduzione del ddl «La Buona scuola» del premier Renzi, una teoria e un disegno precostituito per favorire l'omosessualità e l'emancipazione sessuale che secondo la stragrande maggioranza degli psicologi non esisterebbe affatto. In piazza anche le Caramelle in piedi e le Tagliatelle in piedi. Più o meno altrettanti in termini numerici, con cartelli del tipo «voi in piedi, noi in tutte le posizioni» oppure «sentinelle, ridateci i marò». Qualche provocazione verbale ma nulla più, l’atmosfera è stata sostanzialmente giocosa. Carabinieri e polizia, con tanto di transenne in mezzo, hanno controllato entrambi gli schieramenti per evitare tensioni.  Le "Caramelle" sono nate dall'idea di due giovani bresciani, Pietro Paletti e Claudia Lauriani, i quali non riescono a capire perché loro, eterosessuali, «debbano avere più diritti di una coppia omosessuale». Perché caramelle? «Per addolcire il clima, la nostra manifestazione sarà pacifica». Pensano al figlio Enea di un anno e mezzo e al video che stanno facendo per fargli vedere da grande «le cose belle della vita». Tra cui anche quella di «mobilitarsi quando si avverte un’ingiustizia». Le «Tagliatelle in piedi» sono state fondate dai seguaci del Pastafarianesimo, «religione parodistica che si riunisce intorno all’idea del prodigioso spaghetto volante».
Fonte: Corriere della sera/Brescia

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