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Murelli vs Ferri: il "bimbo strappato alla madre" fa discutere anche antichi sodali

I numerosi corto circuiti della sinistra catto-antifascista stanno ormai scoppiando come una Santa Barbara difesa dalla Ministra Pinotti. Si scatenano contro "il brutale attacco della procura di Milano" che avrebbe sottratto il neonato alla mamma in carcere per le tristemente famose aggressioni con l'acido ma non dicono una parola sulle migliaia di neonati comprati da ricche coppie omosessuali e strappati alle madri naturali in difficoltà economiche per 30 denari. Si strappano le vesti per la tutela del neonato ma poi sono quelli che non solo tollerano ma addirittura propugnano l'omicidio di milioni di bambini strappati e letteralmente fatti a pezzi dal ventre materno nel nome di una singolare libertà di coscienza. Si scatenano contro i nostri due connazionali in divisa abbandonati dalle istituzioni in India ormai da tre anni, arrivando a chiederne la pena di morte, ma non dicono una parola sui due pakistani che hanno assassinato i due ristoratori bresciani - Una cosa è certa, quando stupreranno le vostre donne, quando cagheranno nelle vostre case, quando ammazzeranno i vostri figli..."noi non ci saremo e la vostra triste storia nemmeno la vedremo...
In questi giorni Marco Mantovani, l'ex dirigente lombardo di Forza nuova transitato su posizioni fascioleghiste con la rivista Sintesi, è molto attivo e polemico su Facebook. Contro la "mamma dell'acido", contro i "killer di Brescia". Con certezze degne di miglior causa.
Perché i difensori della famiglia naturale dovrebbero essere quantomeno turbati dal fatto che si nega a un neonato finanche la prima poppata. Perché il caso di Brescia, a prestar fede alla polizia, che parla di inquietanti rapporti tra vittime e carnefici, dovrebbe aprire la mente al dubbio, al superamento del manicheismo italiani buoni/immigrati cattivi, alla consapevolezza che ci sono centinaia di migliaia di stranieri integrati nel tessuto economico e produttivo. Nel caso specifico i pizzaioli uccisi avevano venduto la rosticceria a un pachistano che a sua volta l'aveva passata al killer...
Ma è soprattutto la vicenda del neonato strappato alla madre che, suscitando emozioni profonde, ha generato un vespaio di polemiche. Per quel che mi riguarda prevale il bisogno del soggetto debole ( e comunque non mi sono mai negato il piacere di una polemica con i pm) ma in realtà lo scontro è trasversale e contrappone anche antichissimi sodali ...
Controcorrente, e consapevole di "farsi nemici" lancia il sasso Maurizio Murelli:
Riflessioni a latere.... che pubblico perché voglio farmi un po' di nemici anche tra gli amici. Amen.
«È stolto il far torto. Il torto nostro, quello che abbiamo arrecato, è più pesante da portare del torto altrui, […] bisognerebbe guardarsi dal far torto più ancora che dal subirlo: quest'ultima cosa ha infatti il conforto della buona coscienza, della speranza in una vendetta, nella compassione e nel consenso dei giusti, anzi dell'intera società, che teme chi compie il male. —Non sono pochi gli uomini versati in quel sudicio raggiro di sé stessi consistente nel volgere il proprio torto in torto altrui, […] per potere in tal modo portare molto più facilmente il proprio peso».
[F. Nietzsche, umano, troppo umano]
Sotto il cielo di Milano estrema confusione sul "sorvegliare e punire" e invece di venir giù bombe d'acqua piovono bombe di nietzscheano *ressentiment*...
Mi domando quale divinità incarna una toga per stabilire contro Natura, Dio, il Destino, la Provvidenza (quel che volete) che un figlio non debba appartenere alla madre che l'ha partorito, sia essa principessa, pezzente, troia o criminale pure condannata e punita. Mi domando cosa si dirà quando i figli saranno strappati alle loro madri non per quel che han fatto da criminali nella società, ma per quel che eventualmente pensano e credono.... o per il solo pensiero e azione dei padri delle loro creature. Cosa per altro già accaduta in Norvegia dopo il 1945 con l'affare "war children": allora si procedette a strappare alle relative madri 10- 12.000 bambini "figli del peccato" e li si rinchiusero per anni in orfanatrofi maltrattandoli al limite della tortura, mentre le madri furono costrette ad un esistenza da "puttane rinnegate" ipotizzando per loro persino una deportazione in massa in Australia.
Qualcuno dirà che sono due cose diverse perché facendosi giudice inquisitore contro ciò che ha stabilito la Natura, Dio, la Provvidenza.... il DESTINO si arroga il diritto di stabilire, pur senza vestire la toga, che questo è crimine e quello accaduto in Norvegia era amore (quanto è rassicurante l'ideologia!)... e magari un giorno lo vedrò firmare petizioni per la salvaguardia del grazioso e mite panda mentre girerà per la steppa a strappar cuccioli alle iene, animale notoriamente infame che non deve aver diritto alla prole. Brutta bestia il *ressentiment*, brutta bestia.... A maggior ragione quando agisce in nome della giustizia.
Parte da Nietzsche, e la sua riflessione ruota attorno al ressentiment, mentre il camerata di una vita, Cesare Ferri, spara a palle incatenate sul rigurgito sentimentale che si sarebbe espresso intorno alla vicenda giudiziaria...
Un giorno, ero bambino, ho visto una ragazza che si era bruciata il viso con acqua bollente: ridotta ad un mostro, poveraccia. Alla luce di quel ricordo, mi disgustano tutti blablabla fatti in difesa di Martina come madre che mai, però, viene ricordata come distruttrice del volto di un poverocristo poco più che ventenne. I genitori di questa neo-mamma, insieme a quelli del neo-padre, complice della criminale, prima di gridare alla vergogna per l'eventuale sottrazione del piccolo a Martina, dovrebbero avere almeno il buon gusto di chiedere scusa al giovane sfigurato, perché quella (ripeto: eventuale) vergogna è la diretta conseguenza di quest'atto infame. Invece se ne stanno zitti e anzi, leggo e sento, quasi avesse dei sostenitori: "Poverina, manco le fanno vedere il figlio". Poverina? Ma scherziamo? A chi lo dice chiederei come reagirebbe se l'acido l'avesse buttato in faccia a suo figlio o a suo fratello o a suo padre. Che rottura sto sentimentalismo con lacrimuccia annessa... Poi ci sono quelli che ci manca poco che tengano la lezioncina sul diritto romano (manifestare cultura ad ogni pie' sospinto è per alcuni un tic) per spiegarci che non si può sottrarre un figlio alla madre. Certo, ma se la madre è normale e non alligna in lei una malattia della mente e/o dell'anima. A Sparta i bambini venivano tolti dalla famiglia a 6 anni: com'è che in questo caso stanno (giustamente) tutti zitti? E quelli tolti a 18 per essere mandati in guerra? Per una madre un figlio è sempre un figlio, qualsiasi età abbia, ma anche in questo caso va tutto bene. Ma basta, per favore, e asciugatevi la lacrimuccia che è brutta da vedere!
Nessun cortocircuito, per dirla con Mantovani, ma certo una ben radicale divergenza ...

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