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Si è tolto la vita il dottor Valli, saggista revisionista, medico di base nel Varesino

Si è tagliato la gola nella sua casa di Cuveglio il dottor Gianantonio Valli [nella foto dietro, a una manifestazione pro Siria del 2012, ndb], medico condotto del paese e persona molto nota, amata e stimata dai suoi pazienti e allo stesso tempo figura controversa per la sua dichiarata simpatia per l’estrema destra. La notizia ha creato sgomento in tutta la comunità
Il corpo senza vita è stato trovato nella sua camera da letto dalla collaboratrice domestica nel tardo pomeriggio di giovedì 23 luglio. Il dotto Valli non avrebbe lasciato biglietti per spiegare il suo gesto ma sembra che abbia manifestato la volontà di non fare nessun tipo di funerale.
Il medico, 66 anni e padre di due figli, aveva perso la moglie di recente e avrebbe lasciato la professione medica nei prossimi mesi. Il suo studio di Vergobbio era molto conosciuto e frequentato: infatti Valli era stato il dottore del paese da circa 45 anni. Sul fatto indagano i Carabinieri che propendono per l’ipotesi del gesto volontario.
Le sue passioni politiche per l’estrema destra lo avevano messo al centro di polemiche anche sulla stampa nazionale con prese di posizione opposte da parte di chi lo ha difeso strenuamente e di chi invece parte ne condannava la manifesta ideologia. Valli scriveva anche su alcune riviste specializzate di matrice destrorsa.
La notizia era trapelata nella serata di ieri su Facebook. La divulgazione da parte di Varese News delle modalità terribili del gesto hanno innescato la solita corsa alle teorie del complotto, con richiami alla vicenda di John Kleeves, il saggista che si tolse la vita con una balestra. Un falso allarme prontamente stroncato da chi in questi ultimi anni gli è stato vicino:
Chi gli è stato vicino - scrive Maurizio Murelli nel gruppo Interfaccia - in questi due anni e ha assistito ad altri suoi tentativi di suicidio, che ha cercato di sostenerlo nella sua tremenda depressione - fonte di un terribile male - sa che è suicidio. Non poteva più sopravvivere. Ricevere da lui telefonate alle due di notte e sentirsi impotenti davanti alla tragedia che si prefigurava è cosa che spacca il cuore. Era uno di quei medici che amava nel senso etimologio della parola i suoi pazienti. Tutti, senza distinzione. E accettava persino di essere pagato con due uova o una gallina. Se al telefono mi lasciavo scappare che mia madre o io stesso non stavo bene, non passava un'ora che suonava il campanello di casa o della ditta. Il tempo di venir giù da Cuveglio a Milano. Passava le notti a studiare e scrivere. La mogli gli è morta tra le braccia due anni fa. Tentò per quaranta minuti con i massaggi cardiaci per far fronte all'infarto. Si rimproverava di non aver chiamato subito un'autoambulanza e di averla trascurata per il suo impegno di ricercatore. L'ultimo libro che ha scritto è uno struggente ricordo della moglie... Era uno che quando faceva le conferenze parlando di personaggi storici a lui cari, si commuoveva fino alle lacrime. Spesso doveva interrompere la sua prolusione perchè il nodo in gola gli impediva di parlare. Prima la depressione nel corso della quale ha usato in modo sconsiderato alcuni farmaci che gli hanno procurato un cancro. Poi un paio di tentativi di suicidio andati a vuoto. Accusò i suoi amici/camerati più vicini di avergli impedito di farla finita con la sottrazione diella pistola che aveva preso a portare alla cintola. In pratica un amore disperato lo ha consumato. Ogni uomo forte e centrato ha sempre un punto debole: Se il Destino tocca quel punto è tragedia. Il suo punto debole si chiamava Mina, la consorte alla quale non ha saputo sopravvivere. Da editore è il terzo amico che perdo, dopo Omar e Carlo. Di Gianantonio avevo pubblicato un saggio su Cesare Pavese, morto suicida, di cui spesso mi faceva citazioni e mi diceva della sua condivisione circa il pnesiero della morte evocata e chiamata virilmente. Poteva suicidarsi con i farmaci. Ha scelto di tagliarsi la gola....un modo di morire non facile.
Valli, prolifico saggista revisionista, era tra le firme di punta di "L'uomo libero", la rivista della destra radicale che costituisce da oltre 25 anni il principale pensatoio della polemica anti-immigratoria e contro la globalizzazione mondialista. Valli era balzato agli onori della cronaca nazionale per un articolo scandalistico di Paolo Berizzi su Repubblica, che segnalava la presenza di un busto di Hitler nel suo studio  medico pubblicato due annni fa. Ma proprio Varese news aveva pubblicato lettere di solidarietà al medico, assai popolare e rispettato nella vallata: la sua ideologia era nota - spiegavano i pazienti che hanno anche promosso iniziative di solidarietà - ma non ha mai fatto proselitismo approfittando della sua posizione sociale...

Gentile Direttore,
della sua ideologia politica il Dott. Valli (così è chiamato e conosciuto dai cittadini cuvegliesi) non ha mai fatto mistero, risultando una caratteristica che lo ha sempre contraddistinto ma che non ha mai cercato di imporre ad alcuno.
Ad essere onesti ci risulta un po’ difficile pensare che sia del tutto casuale la scelta del momento della pubblicazione di questi articoli scritti in uno stralcio di vita probabilmente di maggior vulnerabilità di una persona che prima di essere medico e studioso è un uomo.
E’ vero anche che ciascuno di noi ha il suo “tallone d’Achille” e che l’avversario si sconfigge nel momento di debolezza o di distrazione. Sono ovviamente tattiche di battaglia…
Sorge un umano dubbio che gli articoli scritti sulle idee politiche del Dott. Valli, più che una riflessione sul suo pensiero siano un attacco personale e una reazione a vecchi e probabili dissapori tra lui e colui/coloro che ha/hanno offerto argomenti di discussione storico-culturale.
Al di là delle risposte a queste personali riflessioni e quesiti, accanto ad alcuni presunti “cittadini cuvegliesi” che hanno affermato la presenza del busto di Mussolini all’interno dell’ambulatorio medico, tutta la restante parte dei pazienti non ha mai visto il busto né pubblicazioni di propaganda.
Il Dott. Valli è considerato dai più un medico di fiducia che si è sempre speso per il bene e per la crescita del paese di Cuveglio in cui vive da molti anni.
Sempre disponibile ad aiutare i suoi pazienti e a intervenire prontamente, il Dott. Valli è stimato dai cittadini per la generosità dimostrata e per il suo costante supporto nei momenti difficili senza pausa durante le festività canoniche e durante il fine settimana. Lui c’è sempre stato per noi, ad ogni nostra chiamata si è sempre presentato a casa senza guardare l’ora, senza guardare i suoi impegni e mettendo il suo lavoro davanti a tutto.
Proprio per la gratitudine che nutriamo nei suoi confronti, ci sentiamo di sostenerlo e di supportarlo di fronte a degli articoli che descrivono la sua parte di studioso ma che tralasciano l’aspetto più importante di Gianantonio Valli come uomo, medico e amico e che ci sentiamo di descrivere come una persona di valore e sempre presente a spendersi per gli altri!
La cittadinanza cuvegliese per sostenere e offrire la propria solidarietà al Dott. Valli, ha organizzato per sabato 20 luglio dalle ore 8.00 alle ore 11.00 una raccolta firme presso il gazebo “TUTTI INSIEME PER IL DOTT.VALLI” che verrà allestito in piazza mercato a Canonica di Cuveglio.

5 commenti:

  1. Onore a Giannantonio Valli che ha raggiunto i Campi Elisi .

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  2. Andrea tu invece pensi che i tentativi precedenti di suicidio erano autentici e approfittando di questi il Mossad si sia insinuato per sgozzarlo impunemente? E' questo che vorresti dire?

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  3. Insomma per Tassinari tutti coloro che nutrono perplessità circa il suicidio del dottor Vali, sono dei minchioni.Sono da minchioni invece i tentativi di accostare la sua fine atroce, dolorosa,in totale solitudine, a quella di Domenique Vennier, Yukio Mishima, suicidi pubblici, rituali, con tanto di proclami pubblici ai posteri e militanti. Il dottor Valli era stato attaccato con acredine, livore,dai pennivendoli di regime, subito dopo il decesso della consorte, con accuse inverosimili e false. Avevano capito il suo tallone d'Achille, l'eccessivo attaccamento alle gonne della consorte. Una tattica per sondare il terreno, preparare la sua morte orrenda e raccapriciante. In Francia tempo addietro, un commandos di sionisti, dopo aver aggredito e gettato a terra il militante revisionista Michel Caignet, gli versarono sul volto una bottiglia di acido muriatico, sfigurandolo e deturpandolo per sempre, oltre che a provocare un grave calo della vista. Identificati fuggirono in Israele ove vivono tuttora impuniti e indisturbati.Sempre in Francia i soliti ignoti, collocarono una bomba a tempo sotto l'auto del revisionista Francois Duprat, riducendolo in polpette. Minchiate anche queste vero Tassinari?

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