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La Lega sfonda, M5S si consolida, Forza Italia in caduta libera: l'opposizione dura premiata dalle urne

Poche rapide considerazioni sul voto regionale di ieri:
1. non ci fosse stato il suicidio del Pd in Liguria, oggi staremmo a parlare del Veneto come baluardo del centrodestra, una sorta di santuario bavarese con la Lega partito nazione
2. invece no: la Lega, a partire dal 20% ligure, si conferma la forza egemone del centrodestra, come annunciato dai sondaggi pre-elettorali, rovesciando lo schema geografico di 20 anni fa: con Forza Italia ridotta a partito del Sud, tra la roccaforte campana (comunque persa per l'appeal trasversale di De Luca, abilissimo a pescare nei bacini di malcontento contro Caldoro) e il buon risultato pugliese (un 20% tra le due fazioni)
3. i 5 stelle calano rispetto alle Europee ma si confermano dovunque il secondo partito con un solido risultato a due cifre, raro nelle competizioni amministrative, con l'eccezione del Veneto. Quest'ultimo dato fa riflettere e induce a pensare che la capacità di Zaia di vampirizzare i grillini dimostra che i due bacini elettorali sono complementari e non alternativi
4.  l'elettorato ha scelto quindi di premiare le opposizioni dure (Lega e M5S) rispetto a quella all'acqua di rose di una Forza Italia in caduta libera, in una crisi di leadership che non può certo essere risolta dal successo ligure (anche lì, nonostante il traino del candidato governatore, il Carroccio ha preso il doppio dei voti)
5. per Renzi suona un severo campanello d'allarme per la brusca inversione di tendenza: si può consolare in prospettiva nazionale per la confermata inconsistenza della sinistra interna ed esterna al Pd, per lo sfacelo di Forza Italia, per il rafforzamento della Lega che libera spazio al centro. La legge elettorale che si è sapientemente costruita, se questa è la prospettiva su scala nazionale, non dovrebbe mettere in discussione il suo successo (al secondo turno). Ma le tendenze, lo dice la parola stessa, sono mobili ....
6. per finire con il colore: la barbina figura della capolista campana di Forza Italia, che ha preso un bagno clamoroso, conferma che in queste competizioni la visibilità mediatica e un nome forte (usato malissimo) senza radicamento territoriale non paga.
(ha collaborato Giuseppe Parente)

2 commenti:

  1. Il dato di queste elezioni è l'arroganza del PD, del suo segretario premier e del candidato alla regione Campania che non potrà fare il Presidente come giusto che sia visto che non rispetta le leggi che il suo partito ha fatto.
    Hanno meno del 40% del 50% che va votare (in toscana e marche ha votato il 49%) e fan finta di nulla.

    Sul sistema elettorale non farei calcoli. Nel 93 doveva servire a puntellare il pentapartito e abbiam visto com'è finita.

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  2. Su De Luca ti sbagli. E' un autentico leader popolare ...

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