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Salvini espelle Tosi : la Lega alla prova Veneto si spinge ai limiti dell’autolesionismo

di Giuseppe Parente
Matteo Salvini,  nuovo leader dell’italica destra ed aspirante candidato premier ad ipotetiche primarie del centro destra  espelle dalla Lega Nord per l’indipendenza della Padania, il suo più forte competitor,  Flavio Tosi, sindaco di Verona. Finisce nel peggiore dei modi l’estenuante braccio di ferro, che proseguiva già da alcuni mesi tra il leader del Carroccio ed  il sindaco scaligero nonché potente ed influente segretario della Liga Veneta Tosi.
La decisione del  comunista padano è arrivata nella tarda serata di martedì 10 marzo, alcune ore dopo l’ultimatum inflitto al sindaco di Verona, in virtù del quale o lasciava la fondazione “Ricostruiamo il paese” oppure era fuori dal Carroccio. Una pesante fatwa accompagnata dal commissariamento della Liga in Veneto e dalle imposizioni meneghine, in forza delle quali liste, candidati ed alleanze venivano decise in via esclusiva a via Bellisario. Imposizioni alle quali, per amore della verità, Tosi ha ribadito sempre alla stessa maniera :”  se non togliete il commissariamento e restituite alla Liga Veneta il diritto di decidere candidati, liste ed alleanze io sono pronto ad uscire dal partito, candidandomi anche contro l’attuale governatore regionale il leghista Luca Zaia.
Per evitare di consegnare il Veneto al centro sinistra, la diplomazia leghista si è mossa, ricevendo dal sindaco scaligero solo dei no, costringendo quindi Matteo Salvini ad espellere dalla Lega  Flavio Tosi, anche in considerazione del fatto che non si può lavorare ad un progetto ed a un movimento alternativo alla Lega alimentando beghe, correnti, fazioni.
La risposta di Flavio Tosi non si è fatta attendere. In una nota, diffusa alla stampa, ha dichiarato: “Salvini mente sapendo di mentire, mai avrei pensato di vedere nella Lega il peggio della peggiore politica, con Caino che si traveste da Abele”.
La decisione di Salvini di espellere dalla Lega il sindaco Tosi, molto amato dal popolo leghista, specie nel Veneto, mette a rischio la tenuta del Carroccio. Lo affermano, in maniera chiara, i numeri.
Secondo un ultimo sondaggio elettorale,  il governatore uscente Luca Zaia ha un vantaggio di 9 punti sulla candidata renziana Moretti, ma se Tosi dovesse scendere in campo, candidosi alla carica di governatore del Veneto gli scenari cambierebbero e non di poco, forte di un consenso vicino al 10%.
Ipotesi ormai obbligati per Flavio Tosi che ha convocato per il pomeriggio di mercoledì 11 marzo una riunione di fedelissimi per decidere le mosse politiche da adottare.  Tosi non parte solo. E’ in buona compagnia, forte del neonato gruppo in seno al consiglio regionale Veneto e  di tanti consiglieri provinciali e comunali pronti a seguirlo in questa nuova battaglia.  La prima battaglia di una lunga guerra che il combattivo Flavio Tosi non vuole perdere.

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